venerdì 31 ottobre 2008

"Così Bettino salvò Gheddafi"


EMANUELE NOVAZIO – LA STAMPA
Craxi e Andreotti avvertirono Tripoli che gli Stati Uniti stavano per lanciare un raid contro la Libia, nell'aprile del 1986, salvando la vita al colonnello Gheddafi. Quella che finora era soltanto un'ipotesi ventilata dagli storici, ha trovato ieri conferma ufficiale a un convegno organizzato dalla Farnesina sul recente Trattato italo-libico. Grazie a due protagonisti della crisi, il senatore a vita Giulio Andreotti, allora ministro degli Esteri del secondo governo Craxi, e l'attuale capo della diplomazia libica Abdel-Rahman Shalgam, all'epoca ambasciatore a Roma.
E' stato quest'ultimo a raccontare i fatti, davanti a una platea di politici e imprenditori, e al figlio del Colonnello, Saif El-Islam. Il presidente americano Ronald Reagan decise il raid per punire Gheddafi dell'attentato alla discoteca La Belle di Berlino del 5 aprile 1986, frequentata da soldati Usa in Germania: bilancio tre morti e 250 feriti. Nella notte fra il 14 e il 15 aprile, bombardieri F-111 decollati dalle basi di Lakenheat e Upper Heyford, in Gran Bretagna, colpirono Tripoli e alcune installazioni militari, la caserma Bab el Azizia, residenza di Gheddafi, e alcuni quartieri civili. …...Nell'attacco furono uccise una ventina di persone, fra le quali la figlia adottiva del colonnello. Ma quest'ultimo scampò alla morte: si era nascosto in un bunker perché sapeva di essere il bersaglio dell'attacco americano.
«Due giorni prima dell'aggressione», ha raccontato Shalgam, «Craxi mi mandò un amico comune italiano.....per dirmi: «Attenti, il 14 o il 15 aprile ci sarà un raid americano contro di voi». …....
Duro il giudizio di Andreotti. L'operazione contro la Libia, ha affermato, «è stata un'iniziativa del tutto impropria» e «un errore di carattere internazionale». Per questo il governo italiano mise in guardia Gheddafi. «Usò tutti i mezzi a sua disposizione per farlo».....

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