venerdì 13 marzo 2009

PILLOLE DI GIUSTIZIA


ECCO ALCUNI ESEMPI DELL'INTERPRETAZIONE DEL CONCETTO DI LEGGE E GIUSTIZIA NEL MONDO

tratti da newsletters e mail inviate da voi


USA: PENA DI MORTE TROPPO COSTOSA, DIVERSI STATI VALUTANO ABOLIZIONE
25 febbraio 2009: in questi tempi di crisi economica generale, gli alti costi legati alla pena di morte potrebbero portare diversi Stati Usa alla sua abolizione.
Tra gli ultimi a ribadire la "non economicità" della pena capitale in tempi di crisi è stato il governatore del Maryland, il Democratico Martin O'Malley, che nei giorni scorsi ha spiegato come «Condannare a morte un omicida costa tre volte tanto che condannarlo al carcere».
Cattolico Democratico da sempre contrario alla pena di morte, O’ Malley ha citato uno studio dello Urban istitute su 1.227 casi di omicidi commessi nel Maryland dal 1978 al 1999, dopo che negli Stati Uniti è stata riammessa la pena di morte, abolita in precedenza dalla Corte Suprema. Secondo l’Urban Institute, le condanne di un assassino alla detenzione costarono in media 1 milione 100 mila dollari l’una; le condanne a morte richieste dal Pubblico ministero ma respinte dalla Corte costarono 1 milione 800 mila dollari e le condanne a morte ottenute costarono oltre 3 milioni di dollari. «Quando vi è di mezzo la sentenza capitale» ha osservato il Governatore «i processi, i ricorsi, la sorveglianza in carcere, tutto si moltiplica e diventa molto più caro».
Attualmente, la pena di morte è prevista in 36 dei 50 stati americani. Ma oltre che in Maryland, anche in Colorado, Kansas, Montana, Nebraska, New Hampshire e Nuovo Messico governatori e parlamenti locali hanno presentato dei disegni di legge per la sua abolizione.
Bill Richardson, il governatore del Nuovo Messico, ha dichiarato che se dopo la Camera anche il Senato voterà sì, firmerà subito la messa al bando delle sentenze capitali. «In questa era di austerità bisogna risparmiare» ha detto. Richardson ha ammesso che vi sono anche altri motivi per cambiare la legge: «Il più grave è che a volte sono stati condannati a morte degli innocenti».


ITAGLIA 17/02/09 Mills condannato a 4 anni e 6 mesi
David Mills era l'unico imputato di corruzione in atti giudiziari dopo lo stralcio della posizione di Berlusconi in attesa che la corte costituzionale decida sulla validità del lodo Alfano
I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano hanno condannato il legale inglese David Mills a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari.
Dice DI PIETRO:"In un Paese normale il Presidente del Consiglio avrebbe già rassegnato le sue dimissioni". È il commento di Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori, in merito alla condanna dell’avvocato Mills, riconosciuto colpevole "in quanto fu corrotto con almeno 600 mila dollari da Silvio Berlusconi per testimoniare il falso in due processi. Se Mills è stato condannato in quanto ‘corrotto' significa che abbiamo un corrotto, ma anche un corruttore. Ma si sa come vanno le cose in Italia rispetto agli altri paesi occidentali: in America, Obama ha mandato via i ministri che avevano avuto problemi con il fisco; in Italia, se corrompi un testimone, vai a fare il Presidente del Consiglio. Berlusconi, oggi, non è stato processato perchè, per evitare il processo, si è fatto fare il Lodo Alfano. Contro questa degenerazione dello stato di diritto, l’Italia dei Valori è scesa in piazza raccogliendo un milione di firme per il referendum abrogativo di questa legge immorale e incostituzionale".

IRAQ: TERZA CONDANNA CAPITALE PER ALI’ IL CHIMICO, ASSOLTO TAREQ AZIZ
2 marzo 2009: il Tribunale speciale iracheno ha emesso tre condanne a morte nei confronti di altrettanti ex gerarchi del regime di Saddam Hussein, in relazione alle uccisioni di 42 commercianti iracheni, avvenute a Baghdad nel 1992.
Nello stesso processo è stato invece assolto Tareq Aziz, ex vice primo ministro del passato regime. I tre condannati a morte sono Ali' Hassan al-Majid, noto come 'Ali' il Chimico', Mahmud al-Azza e Aziz al-Numan, riconosciuti responsabili delle uccisioni di 42 commercianti accusati di speculare sul prezzo del cibo all’epoca dell’embargo Onu.
‘Ali' il Chimico’ ha già ricevuto altre due condanne a morte per il ruolo svolto nell'uccisione di decine di migliaia di curdi alla fine degli anni '80 e per il suo coinvolgimento nella repressione della rivolta sciita del 1991.Tra gli imputati andati assolti oggi c’è l'ex vice primo ministro Tareq Aziz, che figura tra gli imputati di altri processi in corso, compresi quello relativo alle esecuzioni a Baghdad e Najaf di decine di sciiti, avvenute nel 1999 durante le proteste popolari scoppiate a seguito dell'uccisione dell’allora autorita' religiosa sciita Muhammad Sadeq al-Sadr, e quello relativo alle uccisioni e deportazioni di curdi iracheni agli inizi degli anni '80.

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