venerdì 10 giugno 2011

Nucleare, i dimenticati di Chernobyl: indagine sul reattore che fa ancora paura

TRATTO INTEGRALMENTE DA LIBERO.IT

Premio Ilaria Alpi, trasmesso da Rai Due dossier e subito censurato, ecco il film integrale girato dallo scrittore e giornalista Claudio Bernieri in Ucraina, Bielorussia e Russia. Un gruppo di volontari milanesi e torinesi visita i territori intorno a Chernobyl a 25 anni di distanza. Kiev, Gomel, Minsk, i dintorni della centrale nucleare tra Russia, Bielorussia e Ucraina.
I volontari (coordinati da Massimo Bonfatti che sta realizzando con successo nei territori radioattivi dei campi coltivabili “protetti” e non inquinati dalla radioattività) girano tra i residenti dei territori colpiti dalle radiazioni, abbandonati dai governi: qui i tumori sono aumentati vertiginosamente, qui latte, miele, carni, funghi radioattivi vengono esportati in tutto il mondo.

GUARDA IL FILM INTEGRALE SU YOU TUBE: http://youtu.be/vPm6BF60xBk
www.youtube.com/watch?v=vPm6BF60xBk&feature=player_embedded

Il professor Vassilij Nesterenko, un fisico che ha contribuito a progettare la centrale, avverte - inascoltato da anni -l’Europa: “Il sarcofago che ingloba il reattore sta per crollare e il vicino fiume potrebbe tracimare e trascinare le tonnellate di polveri radioattive fino al Mar Nero e da lì nel Mediterraneo”. Parole censurate e occultate dai media occidentali. Una apocalisse annunciata? Un film sconvolgente che Milanosmarritatv, la web tv fuori dal coro, pubblica integralmente. Scritto e girato da Claudio Bernieri.Regia di Oscar Nani.
LA MAPPA DELLE CENTRALI IN EUROPA - Sono 143 le centrali nucleari operative in Unione Europea, 195 se si considerano anche quelle dei paesi confinanti con l'Ue come l'Ucraina (15 impianti), la Russia (32 impianti) e la Svizzera; 75 i reattori spenti destinati allo smantellamento e 8 quelli in costruzione. Il paese piu' ''nucleare'' dell'Unione e' senza dubbio la Francia con 58 centrali operative, che forniscono tre quarti dell'elettricita' consumata nel Paese e una piccola percentuale di quella consumata in Italia. La Francia e' anche esportatrice di tecnologia e i quattro reattori che Enel punta a costruire nel nostro Paese sono proprio del nuovo tipo EPR francese. Finora non c'e' nessun EPR attivo ma ce ne sono due in costruzione in Europa, uno a Flamanville sulla costa della Normandia e uno in Finlandia.
Il paese europeo piu' dipendente dall'atomo fino a poco piu' di un anno fa era la Lituania che produceva col nucleare oltre il 76% della sua elettricita', prima che l'UE imponesse la chiusura dei due grandi reattori di costruzione sovietica da 1.200 MW ciascuno, giudicati non all'altezza degli standard qualitativi europei. Fortemente dipendenti dal nucleare anche la Slovacchia (4 reattori che coprono il 54% del fabbisogno nazionale), il Belgio (7 reattori per 51,7% del fabbisogno), l'Ungheria (4 reattori per il 45% del fabbisogno), la Svezia (10 reattori per il 38% del fabbisogno), Repubblica Ceca (6 reattori per il 36% del fabbisogno elettrico) e, fuori dall'UE ma vicino ai nostri confini, la Svizzera (5 reattori per il 40% del fabbisogno).
Tra i grandi paesi europei che utilizzano l'energia nucleare da segnalare la Gran Bretagna che ha 19 reattori operativi che coprono il 18% della produzione elettrica nazionale e 26 impianti in fase di smantellamento. La maggior parte di questi reattori in 'decomissioning' sta creando non pochi problemi all'autorita' nazionale NDA visto che sono della vecchia tecnologia Magnox che richiede decenni e ingenti risorse per essere smantellata. C'e' poi la Spagna che ha 8 reattori in funzione, che soddisfano il 17,5% della domanda elettrica e 2 in fermata permanente.
In Europa si contano altri 2 reattori in Bulgaria, 2 in Romania e 1 in Slovenia. Sono poi tre i paesi dell'Unione europea che hanno, o hanno avuto, centrali nucleari e che sono usciti, o intendono uscire, da questa tecnologia. Di stretta attualita' il caso della Germania che ha 17 impianti operativi e 19 in fermata permanente. Il governo Merkel, dopo aver varato una legge l'anno scorso che estendeva di 25 anni la vita utile delle sue centrali, solo pochi giorni fa ha invertito la rotta e programmato la chiusura di tutte le sue centrali nei prossimi dieci anni. Per certi versi clamoroso il caso dell'Austria che nel 1978 voto' una moratoria sull'atomo subito dopo il completamento della sua prima centrale nucleare da 800MW, che quindi non entro' mai in funzione. Poi l'Italia che ha ancora 4 reattori (Latina, Trino Vercellese, Garigliano e Caorso) in fase di decomissioning dopo il referendum del 1987. Convertito a fonti fossili l'impianto allora in costruzione a Montalto di Castro.
Necessaria una citazione anche per la Svizzera, dove circa una settimana fa il Consiglio Federale ha deciso di bloccare i cantieri per le nuove centrali e di programmare un'uscita progressiva dall'atomo nell'arco dei prossimi 20 anni. Prevista la costruzione di un nuovo reattore in Olanda, uno in Slovenia, 2 in Romania 4, in Gran Bretagna, e 2 in Ungheria mentre la Polonia, che oggi ha solo centrali tradizionali, ha annunciato di voler entrare nel nucleare con 6 reattori. Cantieri aperti in Repubblica Ceca (su 2 reattori), in Slovacchia (2 reattori), in Finlandia (1 reattore), in Bulgaria (2 reattori) e in Francia (1 reattore in costruzione e un altro gia' programmato). Da segnalare anche gli 11 reattori in costruzione in Russia e i 2 in Ucraina. (Dati OCSE, IAEA e Commissione Europea).

Nessun commento: