domenica 15 giugno 2008

MILITARI

CILE 1973
La giunta militare, formata dai capi delle tre forze armate più il comandante dei carabineros, aveva assunto il potere con l'obbiettivo di restaurare "la cilenità, la giustizia e l'ordine" compromessi a suo dire dal governo della sinistra negli ultimi anni. Le forze armate si autoproclamarono le uniche entità capaci di salvaguardare e difendere l'integrità fisica e giuridica delle istituzioni cilene; la giunta militare si autonominò autorità suprema della nazione, sommando in sé le funzioni costituenti, legislative ed esecutive. Iniziava la dittatura del generale Pinochet, l'ufficiale che solo pochi giorni prima era stato nominato da Allende a capo dell'esercito.

L'11 settembre stesso iniziavano le persecuzioni e gli arresti di massa; chiunque poteva venire fermato e portato nei centri di detenzione sparsi in tutto il Paese. Allo stadio nazionale di Santiago,trasformato in una immensa prigione; la Croce Rossa stimò in 7000 circa le persone detenute nello stadio nei primi dieci giorni successivi al golpe, dove molti vennero uccisi o torturati. Il messaggio era inequivocabile: nessuna pietà per i "nemici del Cile", nessun ritorno dei militari nelle caserme. Il 25 gli USA, che avevano contribuito in maniera determinante all'abbattimento di Allende, riconoscevano ufficialmente il governo, legittimandolo.
Pinochet , procedette con atti normativi a trasformare le istituzioni: sciolse l'Assemblea nazionale, cancellò la personalità giuridica dei sindacati, illegalizzò i partiti legati a Unidad Popular e procedette al sequestro dei loro beni, vennero distrutti i registri elettorali, si istituirono norme che permettevano di togliere la cittadinanza cilena e di espellere dal Paese cittadini indesiderati. Adottò la violenza fisica come strumento organico della propria azione di governo.

La violenza e la scomparsa forzata di persone in Cile si manifestò in quello che si può definire "terrorismo di stato", con la tortura sistematica dei prigionieri e la desapariciòn, la scomparsa di persone arrestate dal regime.

ITALIA 15 GIUGNO 2008
DA L’UNITA
Il piano del governo che manderà 2.500 uomini delle esercito a pattugliare le città provoca la reazione preoccupata dell'opposizione..
Di Pietro: come la Colombia contro il terrorismo «le forze armate per controllare il territorio delle città si usano ultimamente solo in Colombia contro il terrorismo e contro l'insurrezione armata. ….questa idea di militarizzare le città dà una tale idea di insicurezza che ancora di più allontanerà il turismo …dal nostro Paese».
«Far intervenire i militari è un'iniziativa sbagliata - afferma Chiamparino - . È un messaggio che fa crescere la spirale di paura e la preoccupazione dei cittadini. Alla fine è tutta propaganda, ma non mi sembra un comportamento responsabile». «Spero - aggiunge con ironia - che coinvolgeranno anche la marina e l'aviazione così la copertura sarà completa».
Il Siulp: operazione di facciata «Non esistono dubbi sulla professionalità dell’esercito, dimostrata sul campo in numerose missioni - dice Romano - Ma è una professionalità mirata ad interventi militari in teatri di guerra, con regole di ingaggio ben definite nella cultura. La professionalità dei poliziotti invece è basata in via esclusiva sulla cultura della mediazione sociale e della prevenzione del conflitto, rinviando solo come ultima ratio l'uso della forza e della repressione».
Reazione preoccupata anche dai "sindacati" dell'esercito. I militari faranno la loro parte, come hanno sempre fatto in ogni emergenza nazionale, anche se «a nessuno piace rimuovere i rifiuti». E, soprattutto, a patto che «nel loro impiego sia salvaguardata innanzitutto la dignità delle persone …..e che lo Stato si ricordi dei militari anche quando c'è da stabilire i fondi a disposizione della Difesa.
DAL CORRIERE DELLA SERA
Il generale Arpino: «Fa un certo effetto vedere i militari nelle città come in Kosovo»
La Russa: «Soldati in città solo un anno»Funzionari polizia: operazione di facciata
ROMA - Non c’è alcun rischio di una sovrapposizione tra gli agenti di pubblica sicurezza e i 2.500 militari che potranno essere utilizzati con funzioni di polizia. risponde Ignazio La Russa, ministro della Difesa, a Sky Tg24 - fra l’altro si tratta di un esperimento di 6 mesi, rinnovabile una sola volta. Dico a Chiamparino - rivolgendosi al sindaco di Torino - che dovrebbe girare per la sua periferia prima di parlare e sentire cosa ne pensano i suoi cittadini
SOLO 2.500 UOMINI - «C’è una richiesta forte da parte dei cittadini - sottolinea La Russa - di migliore controllo del territorio, di migliore sicurezza, soprattutto di poter avvertire che lo Stato garantisce con la sua presenza una condizione di vita migliore. Questo compito spetta alle forze dell’ordine e al ministro dell’Interno. C’è un problema di risorse in questo momento e di numero di uomini. «Le forze armate - prosegue il ministro della Difesa - hanno dato la propria disponibilità ad incrementare per il momento con soli 2.500 uomini in tutto il territorio nazionale, rispetto alle forze che già esistono sul campo. Si tratta di un apporto umano competente, professionale, preparato». La Russa sottolinea inoltre che «rimane la competenza del ministero dell’Interno, dei prefetti, congiuntamente. Il mio auspicio - conclude - è che soprattutto nelle città, ci siano le pattuglie di polizia, di carabinieri e anche uomini delle forze armate che girano per la città dando una migliore sicurezza».

Santiago del Cile, 11 dicembre 2006
I funerali si terranno domani nel cimitero dell'Alpatacal della Scuola Militare del Libertador Bernardo O'Higgins a Santiago del Cile.Gli saranno tributati gli onori militari, ma non quelli di Stato. Il presidente Michelle Bachelet ha deciso che per Augusto Pinochet non ci saranno funerali di Stato né verrà proclamato il lutto nazionale.Il portavoce del presidente ha anche precisato che la Bachelet non parteciperà alle esequie e che il governo sarà rappresentato dal ministro della difesa, Vivianne Blanlot. Intanto la salma dell'ex dittatore del Cile è stata trasferita stanotte nella Scuola militare. Scontri tra la polizia e i manifestanti: 24 agenti feritiDurante la notte sono scoppiati violenti disordini tra la polizia e manifestanti che festeggiavano la morte del dittatore e la fine di una delle pagine più nere nella vita del Paese e, sul fronte opposto, tra polizia e sostenitori di Pinochet, molti anche giovani di estrema destra.
Le forze di sicurezza, i "carabineros", sono intervenute impiegando gas lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti anti Pinochet...

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