venerdì 26 febbraio 2010

MA CHE BEL CASTELLO DIRONDINO DIRONDELLO

FORSE CANTAVANO IN GIROTONDO GLI AVVOCATI DIFENSORI... PER UNA STRANA TEORIA CHE NON COMPORTA LA PRESENZA DELLA MORALE SI ANNULLANO LE CONDANNE E GIA' SI SA CHE ALTRI COLPEVOLI (ACCERTATI) LA PASSERANNO LISCIA. E' UNO SCHIFO COME LA VICENDA FASTWEB E TUTTO IL RESTO....
LA NS CLASSE POLITICA MULTICOLORE CONTINUA A SCHIFARCI SEMPRE + FREQUENTEMENTE, CONTINUA A TOGLIERCI LA VOGLIA DI CONSERVARE CON CURA IL CERTIFICATO ELETTORALE CHE CI OBBLIGA AD AUTORIZZARE FURTI,CORRUZIONI,CONCUSSIONI,FAVORI E ORGE. CHE LI VEDE VOTARE X ALTRI IN PARLAMENTO. NON HANNO NE FACCIA NE CULO, NE CUORE NE ANIMA, NE GOVERNO E NE OPPOSIZIONE! TUTTI UNITI IN UNA ENORME VIOLENTA FRODE COLLETTIVA CHE CI STA INEVITABILMENTE PORTANDO ALLA RASSEGNAZIONE DELLA SCONFITTA DI TUTTO CIO' CHE E' GIUSTO!
Mills, Cassazione annulla condanna per prescrizione
giovedì 25 febbraio 2010 22:18

ROMA (Reuters) - La Cassazione ha annullato stasera per intervenuta prescrizione la condanna dell'avvocato britannico David Mills a quattro anni e mezzo per corruzione giudiziaria, inflittagli in primo e secondo grado a Milano per avere ricevuto del denaro per conto del premier Silvio Berlusconi per la sua testimonianza reticente in due processi.
Ci si attende che il verdetto emesso stasera dalla Suprema Corte convocata a sezioni unite avrà un impatto diretto, accorciandone i tempi di prescrizione, sul processo "gemello" in cui il premier è imputato in primo grado a Milano, che riprenderà dopodomani.
"E' andata bene - ha detto il difensore di Mills, l'avvocato Alessio Lanzi, subito dopo la lettura del dispositivo da parte del presidente Torquato Gemelli - perché venivamo da una sentenza di condanna per una pena non trascurabile".
Le sezioni unite, in un sintetico foglietto distribuito dopo la lettura del dispositivo, rispondendo alla questione di diritto avanzata dalla difesa hanno scritto che la qualificazione del reato è corruzione giudiziaria. Quindi a motivare la dichiarazione di intervenuta prescrizione pare essere, non la derubricazione dell'imputazione, ma la retrodatazione della consumazione del reato all'11 novembre 1999, come chiesto oggi dal procuratore generale, anziché al 29 febbraio 2000 come assunto dai giudici milanesi.
"Al 90% è come ha detto il procuratore generale", ha detto l'avvocato Lanzi a una domanda sulle possibili motivazioni della sentenza della Suprema Corte, facendo riferimento all'intervento del Pg che a sorpresa oggi aveva chiesto l'annullamento per prescrizione.
Con la dichiarazione di intervenuta prescrizione per la retrodatazione di oltre tre mesi del reato -- lo stesso per Mills e Berlusconi, l'uno nella veste di presunto corrotto, l'altro in quella di presunto corruttore -- la conseguenza per il procedimento a carico del premier è che la prescrizione nel suo caso scatterà fra circa 12 mesi, considerando il periodo in cui il suo processo è stato "congelato" (con interruzione della maturazione dei tempi di prescrizione) per effetto del Lodo Alfano.
Non abbastanza perché già nella prossima udienza possa venir dichiarata la "morte" del processo, ma abbastanza per la certezza di non poter arrivare alla fine di tre gradi di giudizio.
Quella di Mills e Berlusconi appare quindi oggi una vittoria ai punti, sulla traccia dello schema delineato oggi dal Procuratore generale: la Corte di Appello ha sbagliato a dire che il reato è stato consumato quando Mills ha intascato materialmente i 600.000 dollari, ma la corruzione va individuata prima, nel momento in cui gli fu comunicato che la somma era entrata nella sua disponibilità.
DI SEGUITO DUE ARTICOLI SUL CASO "FASTWEB" -

Telecom Sparkle,sequestrati 300 mln
Riciclaggio, attesa per rientro Scaglia
Proseguono le indagini per riciclaggio che tocca Fastweb e Telecom Italia Sparkle. I giudici, come misura cautelativa, hanno disposto il sequestro di circa 300 milioni di euro tra crediti e disponibilità liquide di Sparkle. La somma, fa sapere la stessa Telecom Italia, corrisponde al "credito Iva illecitamente maturato per gli anni di imposta oggetto dell'illecità attività contestata".
"Per quanto imputabile a Sparkle i fatti contestati risalgono agli anni 2005-2007", spiega sempre Telecom in una nota.
Le coperture politiche dalla destra
Gli investigatori, scrive il "Corriere della Sera", stanno setacciando i rapporti tra gli indagati ed esponenti politici, in particolare quelli legati all'area di destra. Nel mirino, la mancata autorizzazione all’arresto del senatore Nicola Di Girolamo del giugno 2008 e sul no alla sua decadenza da senatore per assenza dei requisiti. Di Girolamo non era residente all’estero come dichiarato e dunque non poteva essere eletto. Secondo i magistrati, politici e sostenitori di destra, o di una componente di Alleanza nazionale, avrebbero dato la loro protezione al senatore.
Nomi "pesanti"
Nelle telefonate intercettate, scrive sempre il "Corriere della Sera", saltano fuori nomi importanti: l’ex leader di An, e ora presidente della Camera, Gianfranco Fini; il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e il senatore Pdl Aldo Scarabosio. Di Girolamo sarebbe stato chiamato da Fini ad aprile 2008, secondo quanto dicono gli indagati in una conversazione, subito dopo le prime notizie dell'elezione del senatore all'estero.
Fini: "Non conosco Di Girolamo"
"Francamente non ricordo nemmeno di averlo conosciuto Di Girolamo", commenta Fini. "Mi pare però di poter escludere a priori di averlo convocato". Il presidente della Camera fa riferimento a quella data e a quella presunta convocazione del senatore emerse dalle intercettazioni.
"Se fossi senatore voterei per suo arresto"
"Il 16 aprile 2008? Avevamo appena vinto le elezioni, e con tutto quello che c’era da fare... Mah, andrò a vedere l’agenda di quell’anno per verificare i miei appuntamenti. Tendo a escluderlo però. Anche perché la foto di Di Girolamo che ho visto sui giornali non mi ricordava nessuno. E comunque, non sono andato a fare campagna elettorale in Germania", aggiunge Fini che sottolinea: "Alla prima occasione pubblica dirò che se fossi senatore voterei per l’autorizzazione all’arresto".
Attesa per il rientro di Scaglia
Silvio Scaglia, ex numero uno di Fastweb, torna in Italia giovedì. E' stato organizzato un volo privato per poterlo far rientrare in giornata, si legge in una nota. Scaglia, per il quale è stato spiccato un mandato di cattura, aveva fatto subito sapere di volersi mettere a disposizione della magistratura.
Gennaro MokbelROMA - C´è una galassia nera che ruota attorno agli affari oscuri del senatore Nicola di Girolamo, alla truffa da 2 miliardi delle compagnie di telefonia e al riciclaggio di capitali dell ´ndrangheta. Imprenditori, manager e avvocati con alle spalle una militanza nelle file dell´estrema destra e un presente "ripulito" grazie alle amicizie nel Popolo della Libertà, vicine al sindaco Gianni Alemanno, e sponsor di Renata Polverini nelle regionali nel Lazio.
C´è innanzitutto Gennaro Mokbel, 50 anni, imprenditore della Camilluccia «già esponente dell´organizzazione eversiva di destra Terza Posizione» amico degli ex Nar, Francesco Mambro e Giusva Fioravanti. Tra le sue vecchie frequentazioni figura Antonio D´Inzillo, killer della Banda della Magliana e dei Nar. Per gli inquirenti è la mente dell´organizzazione criminale. Di lui, i pm dell´Antimafia Giancarlo Capaldo, Giovanni Bombardieri e Francesca Passaniti ne sottolineano la «straordinaria capacità di proporsi nei circuiti legali dell´economia con interessi nel settore dei diamanti estratti in Uganda». Con le sue società produce i film del regista Stefano Calvagna e promuove i match del pugile Vincenzo Cantatore. Qualcuno giura di averlo visto in compagnia dell´ex avvocato di Berlusconi, Cesare Previti. I pm scrivono che Mokbel vanta di «disporre di finanzieri "affittati" e di essere stato "braccio destro" del generale della finanza Francesco Cerretta, consulente della commissione Telekom Serbia».
Il presente di Gennaro Mokbel lo vede al fianco del senatore Di Girolamo. È lui a reclutare i voti dei calabresi in Germania vicini ai clan di Fabrizio Arena e Franco Pugliese. Una persona di sua fiducia con cui fa affari è Paolo Colosimo, avvocato vicino alla destra, difensore di Niccolò Accame, figlio dell´ex deputato Falco ed ex portavoce di Francesco Storace, nel processo Laziogate. Anche per Colosimo, ex legale anche dell´immobiliarista Danilo Coppola, viene chiesto l´arresto.
Ma Mokbel conosce molto bene anche Stefano Andrini, manager dell´Ama sotto la giunta Alemanno, con un passato pesante di picchiatore. Nel 2006, un´informativa della Digos sugli "Irriducibili" della Lazio se ne occupa perché è lui a registrare il sito del gruppo di ultrà formato da tanti militanti di Forza Nuova. «Andrini è conosciuto per la sua pregressa appartenenza - scrive la Digos - ai gruppi d´estrema destra "Movimento Politico Occidentale" e "Alternativa Nazionale Popolare"». Nel ‘94 era stato arrestato per l´aggressione ad alcuni studenti di sinistra alla Sapienza. E 4 anni prima aveva ridotto in fin di vita due ragazzi al cinema Capranica. Fuggito in Svezia, era stato poi condannato a 4 anni per tentato omicidio. La svolta avviene nel 2008: Andrini è l´uomo che fa eleggere l´avvocato Di Girolamo, nella liste di Berlusconi in Senato, con i voti degli italiani all´estero. Secondo i pm Andrini e Gianluigi Ferretti, ex segretario dell´onorevole Mirko Tremaglia, sono proprio quelli che con Mokbel scelgono Bruxelles come residenza fittizia di Di Girolamo. Andrini, firma la dichiarazione al consolato di Bruxelles che attesta la residenza di Di Girolamo in Belgio. Nessuno controlla: il console è un suo amico. La truffa viene scoperta dai pm di Roma che chiedono invano l´arresto del neosenatore. Il 20 ottobre 2008 la Giunta delle Elezioni ordina l´annullamento della nomina. Ma la decisione è sospesa grazie all´intervento del senatore del Pdl, Andrea Augello, uomo ombra delle politiche del Campidoglio ora grande sponsor di Renata Polverini. Nel 2009 Andrini diventa ad di Ama servizi. La nomina scatena polemiche. A sua difesa si schiera il sindaco Alemanno che ieri lo ringrazia «per la sua sensibilità» quando rassegna le dimissioni.

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