Morto Bo Diddley.E' deceduto per un problema cardiaco a 79 anni.
Ellas Otha Bates, noto come Bo Diddley, è stato un cantante, chitarrista e autore rock and roll statunitense. È stato soprannominato "The Originator of Rock 'N' Roll" ed è stato spesso citato come una figura chiave della transizione dal blues al rock'n roll. La storia è quella di un personaggio chiave della musica moderna. E’ stato l’inventore dell’Hambone, una versione estrema del ritmo boogie che, grazie ad un ossessiva ripetizione del battito e di un incedere sincopato, ha fatto la fortuna di Diddley e dei disk jockey dei locali dell’epoca. Sono storia brani come I’m the Man, Who do you love, Diddey wah Diddey, Bring it to Jerome, divenuti tutti dei classici; lo sono le chitarre autocostruite a forma di quadrato, rettangolo, ricoperte di pelliccia; le sue lunghe cavalcate elettriche nei concerti, l’uso tribale di distorsori e riverberi.E’ stato il primo bluesman ad inserire nel suo organico delle musiciste. Molti artisti gli devono tutto o quasi; nelle movenze, nella vivacità, nel sound; Elvis Presley, Rolling Stones, Zz Top, Doors, Clash, Prince, Run Dmc.Fra gli innumerevoli esempi, The Rolling Stones e i Quicksilver Messenger Service hanno realizzato la cover di "Mona". The Animals e Bob Seger hanno inciso "The Story of Bo Diddley". The Who, The Remains and The Yardbirds hanno interpretato "I'm a Man", mentre The Woolies, George Thorogood and Juicy Lucy hanno ottenuto successi con "Who Do YoU Love", interpretata anche dai Quicksilver Messenger Service e da The Doors.La nascita del soprannome è un mistero. Fra leggende, che lo stesso musicista non ha mai smentito o confermato, ci sono quelle che sia legato al suo passato da pugile, al nome di uno strumento africano, dalla storpiature slang di «bully» (bullo). E che lo sia stato un po', un bullo, non lo si può negare: quel primo famoso singolo da un lato ripeteva all'infinito il suo nome d'arte, dall'altro smargiassava sulle proprie capacità sessuali. Anche il rap gli deve molto.
Ellas Otha Bates, noto come Bo Diddley, è stato un cantante, chitarrista e autore rock and roll statunitense. È stato soprannominato "The Originator of Rock 'N' Roll" ed è stato spesso citato come una figura chiave della transizione dal blues al rock'n roll. La storia è quella di un personaggio chiave della musica moderna. E’ stato l’inventore dell’Hambone, una versione estrema del ritmo boogie che, grazie ad un ossessiva ripetizione del battito e di un incedere sincopato, ha fatto la fortuna di Diddley e dei disk jockey dei locali dell’epoca. Sono storia brani come I’m the Man, Who do you love, Diddey wah Diddey, Bring it to Jerome, divenuti tutti dei classici; lo sono le chitarre autocostruite a forma di quadrato, rettangolo, ricoperte di pelliccia; le sue lunghe cavalcate elettriche nei concerti, l’uso tribale di distorsori e riverberi.E’ stato il primo bluesman ad inserire nel suo organico delle musiciste. Molti artisti gli devono tutto o quasi; nelle movenze, nella vivacità, nel sound; Elvis Presley, Rolling Stones, Zz Top, Doors, Clash, Prince, Run Dmc.Fra gli innumerevoli esempi, The Rolling Stones e i Quicksilver Messenger Service hanno realizzato la cover di "Mona". The Animals e Bob Seger hanno inciso "The Story of Bo Diddley". The Who, The Remains and The Yardbirds hanno interpretato "I'm a Man", mentre The Woolies, George Thorogood and Juicy Lucy hanno ottenuto successi con "Who Do YoU Love", interpretata anche dai Quicksilver Messenger Service e da The Doors.La nascita del soprannome è un mistero. Fra leggende, che lo stesso musicista non ha mai smentito o confermato, ci sono quelle che sia legato al suo passato da pugile, al nome di uno strumento africano, dalla storpiature slang di «bully» (bullo). E che lo sia stato un po', un bullo, non lo si può negare: quel primo famoso singolo da un lato ripeteva all'infinito il suo nome d'arte, dall'altro smargiassava sulle proprie capacità sessuali. Anche il rap gli deve molto.
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