giovedì 8 dicembre 2011

BED IN

The following photographs are previously unseen images of John Lennon and Yoko Ono during their "Bed In" for peace at Montreal's Queen Elizabeth Hotel in June 1969. Here, Tommy Smothers, an unknown friend, John Lennon, Yoko Ono, Rosemary Leary and Timothy Leary.
CUTNPASTE DA TIME MAGAZINE

In 1969, Stephen Sammons was a 20-year-old aspiring photographer living in Montreal. A friend of his worked at an avant-garde film magazine and had scheduled an interview with the artist Yoko Ono, who was in town with her husband John Lennon to host a “bed-in” for peace. Sammons was invited to come along and take photos.
Lennon and Ono had already hosted one bed-in while on their honeymoon in Amsterdam earlier that year. Modeled after a sit-in, the famous couple sat in their bed for hours and talked about the need for world peace. Lennon would later recount the experience in the lyrics to the Beatles’ song “The Ballad of John and Yoko.”
“It was a very interesting, cool sort of scene,” Sammons recalls. Lennon and Ono occupied a suite of rooms at Montreal’s Queen Elizabeth Hotel and dozens of friends, journalists and other hangers-on—including Timothy Leary and comedian Tommy Smothers— dropped by throughout the day to visit. Sammons stayed all day long and says he doesn’t remember seeing Lennon or Ono ever get out of bed. “And then sometime in the afternoon, Lennon started writing this song,” he says. “He scribbled down the song lyrics and then started playing the tune.”
The song was “Give Peace a Chance.” Lennon reportedly wrote it in 15 minutes, or as journalist Dave Patrick put it in a 1969 article for Canada’s Weekend magazine, “just slightly less than the time it takes you or me to write out the grocery list.” He wanted to record song right then and there, so he wrote out the lyrics on large pieces of posters and asked his manager, Derek Taylor, to scrounge up some recording equipment.
Taylor had a portable sound system flown in from Toronto. Tommy Smothers found someone to loan him a guitar, and everyone scrambled to secure a local band to play back-up on Lennon’s impromptu track. It’s not easy to find a group of musicians on a moment’s notice, not even if you’re a Beatle. In the end, some local Hare Krishnas volunteered their services. “There was just Lennon and Smothers on guitar and a local DJ on tambourine,” says Sammons. “As far as I recall, the actual bass drum was someone kicking the bedroom door. And then everybody in the room joined in and sang the chorus.” Everybody, including the young photographer. “To be on a John Lennon record with no ability to sing is rather extraordinary,” he says.
Sammons remembers Lennon as “a very down to earth character,” although the only time he spoke with the Beatle directly was when Lennon asked him to move out of the way. “I was standing in his sightline to one of these large cardboard placards he’d written the lyrics on, and he shouted at me, ‘Get out of the way, Englishman!’ I thought, well, this is a bit rich.”
At home that night, Sammons developed his photographs of the concert. Only then did he realize that he’d witnessed something historic. He sold his pictures to Weekend (they accompanied the article quoted earlier)—his first major assignment as a photojournalist. Today, Sammons says he never listens to “Give Peace a Chance.” In fact, he’s never seen the video footage that exists of the recording. But he still remembers the day with fondness. “It was an extraordinary event,” he says. “There we were in a hotel room with John Lennon. It was an extraordinary event that still seems a bit surreal.”

L'EDITORIALE


Senza peli sulla lingua

I sacrifici e le caste 

DA IL VERNACOLIERE DICEMBRE 2011

Passata l’immediata festa popolare per la fine del governo Berlusconi, ora di popolare ci resta il sacrificio. I sacrifici, anzi. Le famose “lacrime e sangue” che sempre gli stessi devono versare. Gli stessi, il solito popolo di chi lavora e già paga ma ogni volta è chiamato a ripagare.

Un tempo ci facevano pagare per la patria – le guerre della patria – oggi si paga per il capitalismo finanziario, per sostenere le più varie speculazioni delle grandi banche e dei cosiddetti liberi mercati, per mantenere in piedi i privilegi dei pochi a spese dei tanti.

Che pochi non sono, invero, essendo ormai diventati schiere i membri delle varie consorterie e delle tante caste di potere. E mica solo caste civili, a partire da quelle politico-rappresentative fino a quelle finanziarie e giudiziarie e via e via nel gran conto di quanti han da godere dei tanti vantaggi della “posizione”, da far pagare a chi l’unica posizione può solo tenerla a buco ritto.

Anche militari e religiose sono, quelle caste. Che ci costano anch’esse patrimoni enormi, per mantenerle in piedi con tutto il vasto mondo d’interessi che ci ruota intorno.

Sui costi militari c’è stata proprio di recente sulla “Repubblica” un’inchiesta in cui si è letto che per esempio nel 2010 l’esercito, seppure fatto di sole truppe volontarie, ci è costato 50mila euro al minuto, ovvero 72 milioni al giorno, per quasi 27 miliardi l’anno. “Una spesa di quattro volte superiore rispetto ai fondi destinati alle università”, tanto per capire meglio cosa ci costa un apparato di 190mila militari (in Inghilterra sono 177mila e 226mila in Francia) in cui il numero dei comandanti  – 98mila fra ufficiali e sottufficiali, con ben 600 generali a fronte dei 900 degli Stati Uniti – supera quello dei comandati.

Con un’Italia piazzata così all’ottavo posto nel mondo per spese militari, tra l’altro con un miliardo e mezzo l’anno destinato a far le guerre all’estero chiamandole missioni di pace, ché a noi di far le guerre è proibito sulla carta, quella costituzionale.  E nell’immenso affare di produzione e acquisto d’armi si segnala anche il progetto di spendere 15 miliardi per 131 nuovi cacciabombardieri, da impiegare ovviamente nel portare la nostra occidentale civiltà con le solite pacifiche missioni nelle barbare terre musulmane. Mentre le 19 Maserati blindate ultimamente acquistate dal Ministero di La Russa a 100mila euro l'una servono a portare a giro gli ufficiali di gran rango, magari per andare e venire dai lussuosi vasti alloggi con la colf riservati ai 44 fra generali ed ammiragli.  

E le spese per la Chiesa, poi. La sempre bisognosa Chiesa vaticana, che oltre ai vari contributi per le sue scuole ed università riceve dallo Sato italiano più di un miliardo l’anno con l’otto per mille delle nostre tasse (contributo in gran parte estorto per legge anche a chi non esprime preferenze nella destinazione di quell’otto).

Non solo: il Vaticano è esentato anche dal pagare l’Ici su tutti i suoi edifici di culto e su quasi tutti quelli di lucrosissima attività commerciale (un’infinita quantità di case di cura, palazzi, scuole, negozi, garage, capannoni ed altro, ovvero il più grande patrimonio immobiliare del mondo, stimato in circa un miliardo di metri quadrati per un valore approssimativo di mille e duecento miliardi di euro, dichiarati all’Ici solo nel dieci per cento dei casi), la cui tassazione completa renderebbe invece sei miliardi a dir pochino.

Tassazione di cui però non s’è sentito minimamente parlare fra le varie misure di “rigore ed equità per tutti” annunciate da Monti per affrontare la gravissima situazione di bilancio, come non s’è sentito assolutamente parlare di dare infine anche una bella e significativa botta alle faraoniche spese militari, per le quali anzi s’annunciano nuovi rifinanziamenti.

E c’è da capirlo, il parco e severo premier Mario Monti. Il suo governo essendo fatto non solo di stimati professori e di organici sostenitori delle politiche bancarie (non a caso è stato definito “governo delle banche”), ma essendo composto anche di preclari cattolici devoti e di osservanti cultori – c’è da giurarlo – dell’amor patrio ancorché in armi.

Un governo certo migliore, nella forma, del gran circo berlusconiano di nani e ballerine, ma nella sostanza chiamato anch’esso a far pagare ai soliti – come si diceva – i danni che anche quel circo ha procurato, con l’aver fra l’altro istituzionalizzato la mano libera a speculatori e corruttori, evasori fiscali e profittatori d’ogni tipo, nonché protettori anch’essi di santa madre chiesa, di benedetta mano militare e di sacrosanti benefit bancari.
 

Mario Cardinali

martedì 6 dicembre 2011

5° COMPLEANNO

SI. MI SEMBRA IERI MA SONO GIA' PASSATI CINQUE ANNI DA QUANDO HO DECISO DI CONDIVIDERE CON VOI QUELLO CHE FACCIO E CHE MI PASSA X LA TESTA.

CONFESSO CHE FINO A QUALCHE GIORNO FA AVEVO CONSIDERATO L'OPZIONE DI CHIUDERE I BATTENTI X MANCANZA DI VOGLIA E DI TEMPO. MA DOMENICA MATTINA FACENDO UN PASSAGGIO OBBLIGATO ALLA SAGRA DEL SUPERZAMPONE HO INCONTRATO TRE PERSONE CHE MI HANNONO CHIESTO L'INDIRIZZO WEB DEL BLOG E ALLORA MIONO DOVUTO RICREDERE. D'ALTRA PARTE FACENDOLO PER PURO CAZZEGGIO , PENSO DI NN DOVERLO MAI CONSIDERARE COME UN "IMPEGNO" E LA MIA VECCHIAIA GALOPPANTE NN PUO' IMPEDIRMI TUTTE LE IRONIE E LE CAGATE CHE GIRONZOLANO NELLA MIA MENTE.

E' PUR VERO CHE CON LA CADUTA DI SUPERSILVIO HO PERSO UNA GRANDE FONTE DI ISPIRAZIONE, MA CONFIDO CHE QUESTO NUOVO GOVERNO TECNICO/MASSONE POSSA DELIZIARCI CON QUALCHE SPRAZZO DI GLORIA SU CUI URLARE VENDETTA.
LA CONSAPEVOLEZZA CHE X AVERE QUESTO ESECUTIVO SI SIANO ANDATI A CERCARE GLI ULTIMI CAVILLI COSTITUZIONALI IN GRADO DI DARGLI UNA PARVENZA DI DEMOCRATICITA' E' CMQ MITIGATA DALLE NUOVE NORME ECONOMICHE CHE NN POSSONO NON VEDERMI FAVOREVOLE.
IN PRIMIS XCHE' LA MERDA PUO' ARRIVARE SOLO FINO AL COLLO DOPO.... E' UN CASINO!
CONFIDO CHE LA DIREZIONE PRESA DELL'ELIMINAZIONE DEL CONTANTE SIA UNO STEP E CHE SI ARRIVI PRESTO ALLA "MONETA VIRTUALE".
SPERO CHE LA PRIMA MODIFICA COSTITUZIONALE RIGUARDI IL PRELIEVO FISCALE CHE DOVRA' ESSERE EFFETTUATO SUL "GUADAGNO" E NN + SUL REDDITO.
CON QUESTI DUE OBIETTIVI POTREMO ELIMINARE IN MODO RADICALE EVASIONE E TANGENTI, DENARO SPORCO E DI CONSEGUENZA COLPIRE IN MODO DIRETTO TUTTE QUELLE FORME DI "MAFIA" CHE ASSILLANO LA NS VITA TUTTI I GIORNI.
IO NN SO SE SARA' MEGLIO O PEGGIO...SONO SICURO PERO' CHE SARA' + EQUO.
SONO SINCERAMENTE SPAVENTATO DALLE NORME CHE REGOLANO I DIRITTI DEI LAVORATORI E CHE DOVRANNO ESSERE STEMPERATE DALLA FORNITURA DI SERVIZI + ADEGUATI ALLA PAROLA "STATO"
UTOPIA ? CERTO! NE SONO SICURO.  MI SPIACE MA ORAMAI IL POPOLO E' DEPRESSO E DEMORALIZZATO NEL VEDERE VANIFICATI TUTTI I SUI SFORZI X IL RAGGIUNGIMENTO DI UNA VITA MIGLIORE.
E' IL LEADER CHE DEVE DARE L'ESEMPIO X FARSI SEGUIRE, LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE MA CHI VISSE SPERANDO MORI' CAGANDO.

RIFLETTO....LA SENZAZIONE DI PACE CHE PROVO A NN DOVER SENTIRE IL NANO PELATO A RETI UNIFICATE 10 VOLTE AL GIORNO CORRISPONDE QUASI A QUELLA CHE AVREI POTUTO PROVARE A FISSARE IL MARE ALLE MALDIVE....
MI ACCONTENTO (PER ORA) E GODO

giovedì 1 dicembre 2011

NOI C'ERAVAMO

NN SO XCHE' IL CORRIERE DELLA SERA L'HA PUBBLICATO OGGI... CMQ IO C'ERO E ANCHE FRASCA Cose dell' altro secolo 1985, San Siro gremito per il rock di Springsteen Già di prima mattina gruppi di ragazzi arrivano nel piazzale dello stadio di San Siro. I cancelli apriranno ben più tardi, ma il desiderio di conquistare un posto in prima fila aiuta le ore a passare velocemente. È il 21 giugno del 1985. Una data da segnare bene evidenza nell' agenda della musica, così come era accaduto nel giugno del 1980 con Bob Marley e nel giugno del 1984 con Bob Dylan. In programma c' è il primo concerto italiano di Bruce Springsteen, il Boss del rock. I biglietti (costo ventiduemila lire) sono andati a ruba. Saranno in 65 mila a gremire gli spalti (ancora senza terzo anello) e il prato dello stadio. Per quelli rimasti senza biglietto al Parco di Trenno è stato allestito uno schermo gigante. Springsteen passa la giornata che precede il concerto in una villa sul lago Maggiore con Julianne Phillips, la fotomodella che ha sposato un paio di mesi prima. La notte che ha preceduto la grande festa rock ha fatto temere il peggio: pioggia battente senza tregua. Ma i fedelissimi del Boss non si danno certo per vinti e saranno le nuvole a farsi da parte. Il Boss sale sul palco alle 19.30. Lo accompagnano i musicisti della E Street Band . Si comincia con Born in the Usa , poi Badlands e Out in the street . Quattro ore di rock. Ventotto brani che scaldano i cuori, che strappano applausi. La gente canta, balla senza fermarsi mai. Sorrisi e lacrime di gioia. L' atmosfera, sarà lo stesso Springsteen a sottolinearlo, è subito magica e il feeling con il pubblico è di quelli che lasciano tracce indelebili. C' è tempo per un omaggio ai Beatles e al mitico Elvis Presley. Poi si chiude con Rockin all over the world . Il rock ruvido, diretto, intenso del giovanotto nato a Freehold nel New Jersey nel 1949 trascina sino alla passione. È notte fonda quando Bruce Springsteen parte dall' aeroporto di Malpensa con un jet privato, destinazione Montpellier dove è in calendario un altro concerto. Per la verità gli organizzatori avevano chiesto una seconda serata a San Siro, ma la Lega calcio aveva bocciato l' ipotesi. Il 23 giugno è in programma la sfida di Coppa Italia tra Inter e Milan (finirà 2 a 1 per i rossoneri) e l' incontro non si può spostare. San Siro a tutto rock, indimenticabile davvero.

mercoledì 30 novembre 2011

SPEDIZIONE DAL NANDONE

26 NOVEMBRE...RITROVO ORE 10,00....DESTINAZIONE OMOMORTO SCARPERIA...OBIETTIVO: FIORENTINA ECC. RISULTATO ...GIUDICATE VOI

domenica 13 novembre 2011

L'epilogo tra le urla, la svolta e le incognite

dal sito del SOLE 24 ORE - CUT&PAST DALL'ARTICOLO DI STEFANO FOLLI



Si è chiuso un capitolo della storia d'Italia durato quasi diciotto anni. L'uomo che ne è stato protagonista assoluto, che ha plasmato questa lunga stagione con personalità dirompente e insieme distruttiva, alla fine soprattutto auto-distruttiva, è uscito di scena in una cornice carica di toni drammatici. Una brutta atmosfera, evocatrice di antichi traumi.
Feste nelle strade, sì, ma anche cori eccitati, fischi, urla di ogni genere che hanno scandito gli ultimi minuti di Silvio Berlusconi prima delle dimissioni, fin sotto il palazzo del Quirinale. Ma in piazza, qui è là, c'erano anche i suoi ultimi appassionati sostenitori, estremi testimoni di quel grande moto d'opinione pubblica che è stato il «berlusconismo»: un fenomeno che in futuro meriterà l'attenzione degli storici e non solo dei cronisti.
Senza dubbio era ingenuo immaginare che l'addio avvenisse in forme serene o meno cupe. Non se ne va solo un premier o un capo politico, bensì quel personaggio unico che Berlusconi è stato. Nel dopoguerra nessuno come lui ha diviso gli italiani, nessuno come lui è stato amato e odiato, a seconda dei casi. Il suo periodo non può essere definito un regime, eppure finisce come talvolta finiscono i regimi.
Da oggi comincia un'altra storia. Il passaggio non potrebbe essere più sostanziale, persino clamoroso. Entro stasera il senatore a vita Mario Monti avrà l'incarico dal capo dello Stato..........


CERTO UN MOMENTO STORICO....NN RIESCO A CAPIRE COS'E' IL BRIVIDO FREDDO CHE PERO' CONTINUA AD INASCARIRMI LA SCHIENA.....MONTI? ...MMH NO DAI FORSE E' L'INFLUENZA

mercoledì 9 novembre 2011

Moncler abbaia ma non morde più

SOLO 2 TRA GLI INNUMEREVOLI CUT&PAST CHE SI POTEVANO FARE OGGI....E IL TITOLO E' IN REALTA' LA DIDA ORIGINALE DELLA FOTO
Sequestro preventivo: il caso Moncler
A cura della redazione di CELLULAREMAGAZINE 09 novembre 2011
nuovamente on-line i siti preventivamente oscurati dal tribunale di Padova Sono stati nuovamente messi on-line i siti oscurati dal tribunale di Padova a causa dell’esposto effettuato da Moncler. L’azienda aveva infatti fornito un elenco di siti contenenti la parola Moncler (molti fraudolenti, ma alcuni assolutamente legittimi) che erano stati bloccati preventivamente in attesa di giudizio. Ieri finalmente lo sblocco da parte del tribunale del riesame che ha giustamente sancito come un provvedimento del genere sia da affettuarsi solo in casi estremi. "Se passa l’idea che basti il nome di un’azienda nell’indirizzo del sito per farlo oscurare, allora è il tramonto della libertà d’espressione", aveva dichiarato il legale specializzato in diritto penale Fulvio Sarzana a La Repubblica. "È la premessa alla censura, in massa, di siti che contengono opinioni sgradite ad aziende o politici".
 
Tom's Hardware Business Web & Social
Sequestro preventivo dei siti: vittoria del diritto su Moncler 09:20 - 7 novembre 2011 di Dario d'Elia
I 493 siti oscurati dal Tribunale di Padova per il caso Moncler sono stati dissequestrati. Al riesame il giudice ha riconosciuto l'esorbitanza del sequestro preventivo rispetto alla concreta acquisizione di elementi fattuali. Vittoria per i provider e il diritto. Il sequestro preventivo dei siti Web in Italia è consentito, ma d'ora in poi le parti lese dovranno giustificare concretamente le condotte illegali: questo di fatto l'epilogo del caso Moncler. Come avevamo anticipato a inizio mese (I provider contro Moncler per gli oscuramenti online), il Tribunale del riesame di Padova era stato chiamato a esprimersi sul caso Moncler. 493 siti il cui dominio conteneva il termine "moncler" da fine settembre non erano più accessibili online per un sequestro preventivo correlato a presunte attività di vendita di merce contraffatta. "Se passa l’idea che basta il nome di un’azienda nell’indirizzo del sito per farlo oscurare, allora è il tramonto della libertà d’espressione", aveva spiegato il legale specializzato in diritto penale dell’informatica Fulvio Sarzana a La Repubblica. "È la premessa alla censura, in massa, di siti che contengono opinioni sgradite ad aziende o politici".
Come se non bastasse erano stati "spenti" anche siti estranei alla vicenda, ma colpevoli di chiamarsi in modo sbagliato. Venerdì scorso però il Tribunale del riesame di Padova ha ristabilito i principi democratici dissequestrando i 493 siti.
"Il provvedimento impugnato tende effettivamente a connotarsi per esorbitanza rispetto alla concreta acquisizione di elementi fattuali che consentano di evidenziare, chiaramente, acclarate condotte di contraffazione di capi con marchi Moncler", si legge nella sentenza. In pratica il giudice ha confermato che lo strumento del sequestro preventivo, proprio perché stabilito prima di un processo, andrebbe usato con oculatezza e quindi accompagnato da solide prove e motivazioni. Non basterà più fornire una lista di domini, in molti casi anche privi dei siti correlati, ma potenzialmente pericolosi solo perché si chiamano in un modo errato. Non da meno l'oscuramento IP selvaggio, che non bada ai sotto-domini estranei a ogni questione.

martedì 1 novembre 2011

ACQUA MARCIA

EH SI..QUEST'ANNO HO CAZZEGGIATO CON LA CORSA MA HO POI COMPENSATO CON I TREKKING. SE CONTINUO COSI' TRA POCHI ANNI POTRO' FARE PARTE DEGLI OLD TRAPPERS...NN CHE LA COSA MI ISPIRI + DI TANTO MA E' PUR SEMPRE UN RICONOSCIMENTO,INSIGNIFICANTE, MA UN SEGNO. ANCHE STAVOLTA SI PARTE X LA VALLE DELL'OSPITALE DA CAPANNA TASSONI. LA GIORNATA, CHE IN PIANURA E' GRIGIA E UMIDA, IN QUOTA E' FANTASTICA. MI RENDO CONTO DOPO POCHI METRI DI ASCESA NEL BOSCO CHE LA CRAFT A MANICA CORTA E' QUASI TROPPO...
TUTTA UNA TIRATA FINO A CROCE ARCANA DOVE, STRANAMENTE, LO YETI NN E' PRESENTE RENDENDO LA GIORNATA ANCORA + FENOMENALE E PERMETTENDOCI LA MANICA CORTA TUTTO IL GIORNO. SIAMO IO E DAVIDE, LA MIA GUIDA ORAMAI CONSOLIDATA, XCHE' MICK E' A FARE UNA MEZZA MARATONA IN SALITA NEL REGGIANO. SCATTO UNA FOTO ALLA CROCE DAL VERSANTE TOSCANO XCHE' IL CIELO E I COLORI MERITANO UN RICORDO MA L'IMMAGINE NN RENDE L'OCCHIO CHE AVEVA. SONO ABBASTANZA IN FORMA E PRENDO IO IL PASSO PER L'ASCESA AL PIZZO E POI VIA VIA NEI SALISCENDI ,ALCUNI IMPEGNATIVI MA BREVI, FINO ALL'ACQUA MARCIA. DA LI VERSO CIMA TAUFFI AUMENTA LA PENDENZA E COME AL SOLITO SOFFRO UN PO' ... ARRIVO CMQ E POI IL CRINALE DI CONFINE, IL SENTIERO 00 E' PER ME SPETTACOLARE: SI PASSA DAI PRATONI ALLE ROCCE , DAL PIANO A STRAPPETTI IMPEGNATIVI, SI SALE E SI SCENDE CONTINUAMENTE. QUANDO POI SI ARRIVA AL LANCINO LO SPETTACOLO E' SEMPRE IMPORTANTE: L'ABETONE SEMBRA A DUE PASSI E IL CIMONE PURE. CMQ PRIMA, A CIMA TAUFFI, AVEVAMO SCAMBIATO QUALCHE PAROLA CON UN GRUPPO CHE ERA SALITO DAL COLOMBANO VIA SCAFFA DELLE ROSE....CHE ERA STATO IL NS SENTIERO DI RITORNO AI TABURRI QUALCHE SETTIMANA FA. SONO LE 12.30, CALCOLIAMO IL TEMPO CHE CI VORREBBE PER AGGUANTARE LA VETTA DEL LIBRO APERTO MA IO NN SONO TROPPO CONVINTO. PER PRIMA COSA MI SALE IL BATTITO IN FRETTA QUANDO AUMENTA LA PENDENZA E SO CHE CI SONO ANCORA 250MT DI DISLIVELLO MASSIMO(UN PO' DI + TOTALI), 1 ORA E MEZZA DI CAMMINO A CUI SI AGGIUNGEREBBE UN'ALTRA X IL RITORNO E POI...IL LIBRO L'HO GIA' SBAGLIATO CON LE CIASPOLE E CON LA PIOGGIA...VORREI AFFRONTARLO BELLO DECISO! CMQ DECIDIAMO DI AVVIARCI VERSO DI LUI UGUALMENTE, TANTO SAPPIAMO CHE VARI SENTIERI CI PERMETTEREBBERO DI RIENTRARE PRATICAMENTE QUANDO VOGLIAMO. INFATTI VESO LE 13.15 CHIEDO A DAVIDE DI FERMARCI... CI ACCAMPIAMO PROPRIO AI PIEDI DELLA MONTAGNA SULLE ROCCE DA CUI SGORGA UNO DEGLI AFFLUENTI DELL'OSPITALE E CHE POCO PIU' A VALLE FORMA UNA BELLA CASCATA. IL PANINO ALLA NUTELLA MI RIGENERA MA ORAMAI LA DECISIONE E' PRESA E COMINCIAMO IL RITORNO, SUI NS PASSI CERCANDO DI UTILIZZARE I SENTIERI CHE PASSANO UNA QUALCHE DECINA DI METRI + IN BASSO. A CIMA TAUFFI TAGLIAMO X I PRATI, L'ACQUAMARCIA CHE CON I SUI 130 MT DI DISLIVELLO MI AVEVA SPEZZATO LE GAMBE IN SALITA I DISCESA DIVENTA QUASI UNA RIVICITA E LO STUPENDO SENTIERO OMONIMO NN FA CHE FARMI SENTIRE ANCORA + SODDISFATTO. LE NUVOLE INTANTO SI STANNO ALZANDO E ARRIVIAMO AL RIFUGIO COL CIELO GRIGIO E LA SERA CHE AVANZA. BELLISSIMO!!! DAL SITO DEL CAI POI CERCO E TROVO LE STATISTICHE DI CUI AVEVAMO PARLATO NEL RITORNO: Lunghezza (m): 16718 Tempo di percorrenza : 6 h 45 min Dislivello stimato in salita (m): 1272 Dislivello stimato in discesa (m): 1272 Tratti su strada (m): 624 IN REALTA' QUESTE SONO LE MISURE X ARRIVARE AL LIBRO XCHE' DAL SITO NN SI RIESCE A CALCOLARE IL TRATTO PER ARRIVARE ALLA FONTE POSTA ALLA BASE DEL CERVINARA
MA NN DOVREBBERO DISCOSTARSI MOLTO