IERI SERA...DOPO ALMENO TRE MESI SONO RIUSCITO FINALMENTE RIUSCITO A SUPERARE LA "PROVA DEL MORIBONDO" (WWW.ALBANESI.IT NDR) MA....LA NOTIZIA ECCEZIONALE E' UN'ALTRA:
DOPO 6/7 ANNI CHE INCONTRIAMO LE TWIN SISTERS, LE GEMELLE + MAGRE E SINCRONIZZATE DEL MONDO...DEVO SOFFERMARMI A CHIEDERVI NEL CASO LE INCROCIATE UNA QUALCHE VOLTA DI GUARDARE I MOVIMENTI XCHE' E' VERAMENTE IMPRESSIONANTE...LE HO VISTE DIVISE.
OVVIAMENTE NN SONO RIUSCITO A FARMI I CZ MIEI E HO CHIESTO ALLA PRIMA SE X CASO AVEVANO LITIGATO. NIENTE PAURA ERA STATO UN SEMPLICE CEDIMENTO DELLA SECONDA CHE PERO' MI HA ASSICURATO CHE SI STAVA RIPRENDENDO E CHE AVREBBE RECUPERATO LO SVANTAGGIO....
VEDREMO
martedì 12 aprile 2011
BUCAMANTE
DOMENICA MATTINA CON FAMIGLIA E AGGIUNTA DI UN'ALTRA RAGAZZINA SONO STATO ALLE CASCATE DEL BUCAMANTE.
IL PERCORSO FACILE FACILE E LA VICINANZA A CASTELNUOVO SPESSO CI FA TRALASCIARE LA BELLEZZA DI QUEL LUOGO.
CONSIGLIO VIVAMENTE A CHI HA UN'ORETTA DA PERDERE LA VISITA ALLE CASCATE (LE MUSCHIOSE E LE TRAVERSINE SONO SPLENDIDE) CHI POI SI VUOLE SBATTERE POTREBBE RISALIRE FINO A MONFESTINO E POI LANCIARSI COL PARAPENDIO...
DI SEGUITO UN PO' DI STORIA..
Cascate del Bucamante
IL PERCORSO FACILE FACILE E LA VICINANZA A CASTELNUOVO SPESSO CI FA TRALASCIARE LA BELLEZZA DI QUEL LUOGO.
CONSIGLIO VIVAMENTE A CHI HA UN'ORETTA DA PERDERE LA VISITA ALLE CASCATE (LE MUSCHIOSE E LE TRAVERSINE SONO SPLENDIDE) CHI POI SI VUOLE SBATTERE POTREBBE RISALIRE FINO A MONFESTINO E POI LANCIARSI COL PARAPENDIO...
DI SEGUITO UN PO' DI STORIA..
Cascate del Bucamante
La stretta vallata del "Bucamante", che è racchiusa tra Monfestino ed il Monte Cornazzano, rappresenta uno dei più pregevoli ambienti naturali del nostro Appennino. Da qui nasce l'omonimo Rio che va ad alimentare il Torrente Tiepido. Il Bucamante è un luogo di particolare bellezza, meta ideale per passeggiate e brevi escursioni ecologiche alla portata di tutti ed è raggiungibile attraverso sentieri che partono da Granarolo o da Monfestino. Nel punto più infossato e fitto dalla vegetazione costituita da carpini, aceri, cornioli, maggiociondoli e quercioli, si trovano "le cascate" ovvero alcuni salti d'acqua di media entità. Il micro clima permette lo sviluppo delle orchidee, delle peonie, del pisello selvatico, del geranio nodoso, dell'edera, della vitalba che rende con i sui tralci o "liane" ancor più impenetrabile la boscaglia e il proliferare di una notevole varietà di fauna ittica.
Infine, "le cascate di Bucamante " sono il luogo dove la leggenda vuole si concludesse con un tragico epilogo il contrastato amore tra un pastore e la figlia di un dignitario incaricato del governo della Podesteria di Monfestino. Il nome del luogo deriva infatti da una tragica e allo stesso tempo romantica vicenda:”Nel castello di Monfestino, tanto tempo fa, viveva una nobile famiglia, composta dal padre Guidobaldo, dalla madre, donna Elvira, e dalla figlia, la bionda Odina che aveva allora diciassette anni. La fanciulla, bellissima d’aspetto, era solita fare lunghe passeggiate, in compagnia della domestica Fiorina, per i boschi ed i castagneti, per raccogliere fiori selvatici ed ammirare leprotti e caprioli. Un giorno Odina volle scendere ai piedi del monte, dove pascolavano greggi di pecore, ed incontrò un giovane pastore di nome Titiro. Aveva un volto molto bello e lunghi capelli biondi. I due ragazzi si guardarono intensamente negli occhi. Da quel giorno si incontrarono più volte di nascosto, riuscendo sempre ad allontanare la domestica. Un giorno però Fiorina vide i due giovani abbracciati e cose a svelare a donna Elvira il segreto della figlia. Odina, anche se era stata rinchiusa nel castello, non riusciva a dimenticare il suo innamorato. Una mattina, però qualcuno dimenticò di chiudere a chiave la porta della sua stanza e la fanciulla riuscì a fuggire. Corse veloce per i boschi e raggiunse Titiro. Ad un certo punto sentirono le voci dei domestici alla ricerca della fanciulla ed il latrare dei cani. Presi dalla paura e dallo sconforto si abbracciarono stretti e si gettarono nella cascata. I servi giunti sul posto guardarono impietriti i corpi esanimi di Odina e Titiro. La buca che si era formata sotto il peso dei loro corpi divenne la buca degli amanti, cioè Bucamante e diede il nome anche al torrente.
Infine, "le cascate di Bucamante " sono il luogo dove la leggenda vuole si concludesse con un tragico epilogo il contrastato amore tra un pastore e la figlia di un dignitario incaricato del governo della Podesteria di Monfestino. Il nome del luogo deriva infatti da una tragica e allo stesso tempo romantica vicenda:”Nel castello di Monfestino, tanto tempo fa, viveva una nobile famiglia, composta dal padre Guidobaldo, dalla madre, donna Elvira, e dalla figlia, la bionda Odina che aveva allora diciassette anni. La fanciulla, bellissima d’aspetto, era solita fare lunghe passeggiate, in compagnia della domestica Fiorina, per i boschi ed i castagneti, per raccogliere fiori selvatici ed ammirare leprotti e caprioli. Un giorno Odina volle scendere ai piedi del monte, dove pascolavano greggi di pecore, ed incontrò un giovane pastore di nome Titiro. Aveva un volto molto bello e lunghi capelli biondi. I due ragazzi si guardarono intensamente negli occhi. Da quel giorno si incontrarono più volte di nascosto, riuscendo sempre ad allontanare la domestica. Un giorno però Fiorina vide i due giovani abbracciati e cose a svelare a donna Elvira il segreto della figlia. Odina, anche se era stata rinchiusa nel castello, non riusciva a dimenticare il suo innamorato. Una mattina, però qualcuno dimenticò di chiudere a chiave la porta della sua stanza e la fanciulla riuscì a fuggire. Corse veloce per i boschi e raggiunse Titiro. Ad un certo punto sentirono le voci dei domestici alla ricerca della fanciulla ed il latrare dei cani. Presi dalla paura e dallo sconforto si abbracciarono stretti e si gettarono nella cascata. I servi giunti sul posto guardarono impietriti i corpi esanimi di Odina e Titiro. La buca che si era formata sotto il peso dei loro corpi divenne la buca degli amanti, cioè Bucamante e diede il nome anche al torrente.
venerdì 8 aprile 2011
PERCHE' GRANDE MELA
HO DOVUTO FARE LA RICERCA A QUESA DOMANDA DI MIA FIGLIA XCHE' PROPRIO NN LO SAPEVO
La prima volta che venne usata la similitudine "New York - Mela" fu nel 1909 da Edward S. Martin, nel libro "The Wayfaver in New York". Nel suo saggio su New York, il Martin paragona lo stato di New York ad un melo le cui radici provengono dalla valle "proletaria" del Mississippi, mentre il frutto "aristocratico" dell'albero (appunto, la "grande" mela) riceve da parte del governo un sussidio economico sproporzionato nei confronti degli altri stati dell'unione federale.
Il termine venne dimenticato fino agli anni '20, quando venne riproposto dal cronista sportivo John J. Fitzgerald che sentì questo termine sulla bocca di due stallieri afroamericani, che definivano così l'ippodromo di New York. L'espressione gli piacque e la usò sul New York Morning Telegraph, riferendosi sempre all'ippodromo, riportando come per gli scommettitori di corse ai cavalli, New York fosse sicuramente il circuito ("la mela") più ambito e remunerativo.
I musicisti jazz nel corso degli anni '30 e '40 spesso usavano quest'appellativo, ancora una volta come una metafora del successo che ci si aspettava dal suonare nei club di Harlem e Broadway. Quando si suonava lontano da New York, si suonava "sui rami", al contrario suonare a New York significava suonare nella "Grande Mela"!
Il soprannome è stato rispolverato, dopo un periodo di silenzio, negli anni '70, quando Charles Gillet, presidente dell'ufficio del turismo, usò il termine nella campagna di promozione della città e New York City ne fece suo il simbolo di una mela rossa. Infine nel 1997 il sindaco Rudolph Giuliani ha battezzato "Big Apple Corner" l'angolo tra la 54 strada ovest e Broadway, dove John J. Fitzgerald abitò dal 1934 al 1963, per rendere omaggio al grande scrittore, in qualche modo padrino della definizione.
La prima volta che venne usata la similitudine "New York - Mela" fu nel 1909 da Edward S. Martin, nel libro "The Wayfaver in New York". Nel suo saggio su New York, il Martin paragona lo stato di New York ad un melo le cui radici provengono dalla valle "proletaria" del Mississippi, mentre il frutto "aristocratico" dell'albero (appunto, la "grande" mela) riceve da parte del governo un sussidio economico sproporzionato nei confronti degli altri stati dell'unione federale.
Il termine venne dimenticato fino agli anni '20, quando venne riproposto dal cronista sportivo John J. Fitzgerald che sentì questo termine sulla bocca di due stallieri afroamericani, che definivano così l'ippodromo di New York. L'espressione gli piacque e la usò sul New York Morning Telegraph, riferendosi sempre all'ippodromo, riportando come per gli scommettitori di corse ai cavalli, New York fosse sicuramente il circuito ("la mela") più ambito e remunerativo.
I musicisti jazz nel corso degli anni '30 e '40 spesso usavano quest'appellativo, ancora una volta come una metafora del successo che ci si aspettava dal suonare nei club di Harlem e Broadway. Quando si suonava lontano da New York, si suonava "sui rami", al contrario suonare a New York significava suonare nella "Grande Mela"!
Il soprannome è stato rispolverato, dopo un periodo di silenzio, negli anni '70, quando Charles Gillet, presidente dell'ufficio del turismo, usò il termine nella campagna di promozione della città e New York City ne fece suo il simbolo di una mela rossa. Infine nel 1997 il sindaco Rudolph Giuliani ha battezzato "Big Apple Corner" l'angolo tra la 54 strada ovest e Broadway, dove John J. Fitzgerald abitò dal 1934 al 1963, per rendere omaggio al grande scrittore, in qualche modo padrino della definizione.
MANDIAMOLO A ZELIG
Bunga bunga e battutacce agli studenti
Imbarazzo per il nuovo show del premier
Esibizione di Berlusconi davanti a una platea di neolaureati del progetto "Campus Mentis". Dal palco il Cavaliere inanella i suoi "cavalli di battaglia". Comprese le battute a luci rosse. Gelo del pubblico per una gag sul sesso orale
Bunga bunga e battutacce agli studenti Imbarazzo per il nuovo show del premier
ROMA - Come una convention. Con battute, applausi e l'elenco delle tecniche per "vendere" se stessi e un prodotto. Mancavano le majorettes ma le risate della platea (a volte forzate) e il Cavaliere nei panni del bravo presentatore rendevano comunque bene l'idea. Silvio Berlusconi torna a indossare i panni del venditore, in perfetto stile Publitalia, regalando un'ora di vero e proprio show alla platea dei neolaureati del progetto "Campus Mentis" dell'Università La Sapienza. Dal palco il Cavaliere inanella, uno dietro l'altro, i suoi "cavalli di battaglia". Comprese le battute a sfondo sessuale che, ormai, sembrano diventate una costante delle sue apparizioni pubbliche 1. La reazione della platea e del ministro Giorgia Meloni che lo affianca, oscilla tra qualche risate e alcuni momenti di vero imbarazzo.
DAL SITO DI REPUBBLICA POTETE GUARDARE IL VIDEO E.....SCOPPIARE DI RISATE!!!!
Davanti ad una platea di ventenni e trentenni, il premier si sente a suo agio. Ricorda quando anche lui era giovane e bacchetta un neolaureato poco intraprendente che dice di volere fare solo "un po'" di carriera. "Solo un po' di carriera? Così cominci male - lo sgrida il Cavaliere - devi dire
un carrierone. Sei tu che devi importi agli altri, non sono gli altri che devono accettarti". Ed eccolo il Berlusconi che invoca ottimismo e ambizione. E che dice ai ragazzi "di girare con il sole in tasca pronto per essere donato agli altri con gioia". Per poi gonfiare il petto: "Sentivo incredulità e anche scherno intorno a me quando fissavo dei traguardi, ma li ho sempre raggiunti...".
Poi tocca al look, altro tasto che il premier considera fondamentale. All'attuale presidente del Senato Renato Schifani consigliò di fare piazza pulita del "riporto", al ragazzo calvo che siede in prima fila offre "il telefono del mio dottore, così avrai una chioma come dovrebbero averla tutti i giovani". Ed ancora: al giovane che ha dimenticato di radersi rifila una bacchettata: "La barba induce diffidenza nell'interlocutore, può nascondere una malformazione. Se troppo vasta può nascondere l'espressione del viso". A tutti, o quasi, aggiusta la giacca, il nodo della cravatta, contesta l'abbinamento dei colori: "Con un vestito blu - dice - non si mettono le scarpe marroni".
Puntare in alto. Non porsi limiti, continua il Cavaliere. Che passa in rassegna i suoi successi: a partire dal Milan, per arrivare a palazzo Chigi: "Volevo entrare in politica e due mesi dopo ero presidente del consiglio". Ambizione e volti glabri, insomma. "Fissatevi un traguardo che dentro di voi sentite di poter raggiungere, molto, molto ambizioso - scandisce il Cavaliere - Dedicate la vita a raggiungerlo, dimenticate ciò che vi può distrarre. Nei confronti dei vostri parenti, amici e collaboratori dovete essere sempre in grado di dare voi qualcosa a loro". Fosse anche un complimento. E qui Berlusconi ricorda quando i suoi collaboratori lo sfidarono a trovare qualcosa di carino da dire a ognuno degli invitati a una cena. Il premier, sempre più attore, mima l'arrivo di una persona vistosamente claudicante, e fa capire che non sarebbe stato facile trovare anche in lui da elogiare. "Beh, gli ho detto: complimenti per la vigorosa stretta di mano, si vede che lei ha una grande forza interiore ..."
Il meglio, però, deve ancora arrivare. Ovvero la fase a luci rosse. Si comincia così. Due ragazze laureate salgono sul palco. Il Cavaliere le accoglie in questi termini: "Siete così brave che mi viene voglia di invitarvi al bunga bunga".
Finale con barzelletta. Pochi secondi e si scopre che ruota intorno al sesso orale, con un dibattito italo-tedesco se sia meglio dedicarcisi con birra o champagne. La platea sorride con qualche imbarazzo. Finisce così. Senza un accenno all'emergenza immigrazione, alla rivoluzione ai vertici delle Generali e a tutte le questioni che segnano pesantemente la vita del Paese. Forse perché parlando di cose del genere si ride poco
Imbarazzo per il nuovo show del premier
Esibizione di Berlusconi davanti a una platea di neolaureati del progetto "Campus Mentis". Dal palco il Cavaliere inanella i suoi "cavalli di battaglia". Comprese le battute a luci rosse. Gelo del pubblico per una gag sul sesso orale
Bunga bunga e battutacce agli studenti Imbarazzo per il nuovo show del premier
ROMA - Come una convention. Con battute, applausi e l'elenco delle tecniche per "vendere" se stessi e un prodotto. Mancavano le majorettes ma le risate della platea (a volte forzate) e il Cavaliere nei panni del bravo presentatore rendevano comunque bene l'idea. Silvio Berlusconi torna a indossare i panni del venditore, in perfetto stile Publitalia, regalando un'ora di vero e proprio show alla platea dei neolaureati del progetto "Campus Mentis" dell'Università La Sapienza. Dal palco il Cavaliere inanella, uno dietro l'altro, i suoi "cavalli di battaglia". Comprese le battute a sfondo sessuale che, ormai, sembrano diventate una costante delle sue apparizioni pubbliche 1. La reazione della platea e del ministro Giorgia Meloni che lo affianca, oscilla tra qualche risate e alcuni momenti di vero imbarazzo.
DAL SITO DI REPUBBLICA POTETE GUARDARE IL VIDEO E.....SCOPPIARE DI RISATE!!!!
Davanti ad una platea di ventenni e trentenni, il premier si sente a suo agio. Ricorda quando anche lui era giovane e bacchetta un neolaureato poco intraprendente che dice di volere fare solo "un po'" di carriera. "Solo un po' di carriera? Così cominci male - lo sgrida il Cavaliere - devi dire
un carrierone. Sei tu che devi importi agli altri, non sono gli altri che devono accettarti". Ed eccolo il Berlusconi che invoca ottimismo e ambizione. E che dice ai ragazzi "di girare con il sole in tasca pronto per essere donato agli altri con gioia". Per poi gonfiare il petto: "Sentivo incredulità e anche scherno intorno a me quando fissavo dei traguardi, ma li ho sempre raggiunti...".
Poi tocca al look, altro tasto che il premier considera fondamentale. All'attuale presidente del Senato Renato Schifani consigliò di fare piazza pulita del "riporto", al ragazzo calvo che siede in prima fila offre "il telefono del mio dottore, così avrai una chioma come dovrebbero averla tutti i giovani". Ed ancora: al giovane che ha dimenticato di radersi rifila una bacchettata: "La barba induce diffidenza nell'interlocutore, può nascondere una malformazione. Se troppo vasta può nascondere l'espressione del viso". A tutti, o quasi, aggiusta la giacca, il nodo della cravatta, contesta l'abbinamento dei colori: "Con un vestito blu - dice - non si mettono le scarpe marroni".
Puntare in alto. Non porsi limiti, continua il Cavaliere. Che passa in rassegna i suoi successi: a partire dal Milan, per arrivare a palazzo Chigi: "Volevo entrare in politica e due mesi dopo ero presidente del consiglio". Ambizione e volti glabri, insomma. "Fissatevi un traguardo che dentro di voi sentite di poter raggiungere, molto, molto ambizioso - scandisce il Cavaliere - Dedicate la vita a raggiungerlo, dimenticate ciò che vi può distrarre. Nei confronti dei vostri parenti, amici e collaboratori dovete essere sempre in grado di dare voi qualcosa a loro". Fosse anche un complimento. E qui Berlusconi ricorda quando i suoi collaboratori lo sfidarono a trovare qualcosa di carino da dire a ognuno degli invitati a una cena. Il premier, sempre più attore, mima l'arrivo di una persona vistosamente claudicante, e fa capire che non sarebbe stato facile trovare anche in lui da elogiare. "Beh, gli ho detto: complimenti per la vigorosa stretta di mano, si vede che lei ha una grande forza interiore ..."
Il meglio, però, deve ancora arrivare. Ovvero la fase a luci rosse. Si comincia così. Due ragazze laureate salgono sul palco. Il Cavaliere le accoglie in questi termini: "Siete così brave che mi viene voglia di invitarvi al bunga bunga".
Finale con barzelletta. Pochi secondi e si scopre che ruota intorno al sesso orale, con un dibattito italo-tedesco se sia meglio dedicarcisi con birra o champagne. La platea sorride con qualche imbarazzo. Finisce così. Senza un accenno all'emergenza immigrazione, alla rivoluzione ai vertici delle Generali e a tutte le questioni che segnano pesantemente la vita del Paese. Forse perché parlando di cose del genere si ride poco
venerdì 1 aprile 2011
IKEA VS OBI
NON C'E' STORIA....PENSAVO CHE AVER MONTATO L'ARMADIO PAX CON ANTE SCORREVOLI FOSSE STATO L'INCUBO + GRANDE DELLA MIA VITA/BRICOLAGE...MA NN ERA COSI'
OGGI ALLE 14 (24° NDR) SOTTO IL SOLE, APPENA RIENTRATO DA 300 KM DI LAVORO STAVO PER FARMI UNA PIADINA MA DALLA FINESTRA DELLA CUCINA HO VISTO MIO PADRE,MIA MADRE, MIA SORELLA E LA MIA FIGLIA PICCOLA IN GIARDINO ALLE PRESE CON UNA MONTAGNA DI PEZZETTI DI LEGNO.
OPPORTUNAMENTE ASSEMBLATI DOVEVANO FORMARE UNA SPECIE DI BUNGALOW DA GIARDINO DI QUELLI PER TENERCI GLI ATTREZZI O LE BICICLETTE...+ O - DOPO 6 ORE SIAMO QUASI RIUSCITI A COMPLETARLO. DICO QUASI XCHE' MANCA ANCORA DI METTERE IL TELO CATRAMATO SUL TETTO CHE RITENGO NN SARA' UNO SCHERZO.
CONSIDERATE CHE LA COMMESSA L'HA VENDUTO A MIA SORELLA DICENDO CHE ERANO 5/6 PZ IN TUTTO. FORSE NON HA CONSIDERATO GLI ZERI XCHE' IN REALTA' DIREI CHE FOSSERO ALMENO 600 TUTTI RIGOROSAMENTE NON NUMERATI E BUONA PARTE IMBARCATI. LE ISTRUZIONI SONO UNA COSA DA MALATI DI MENTE... CHE SE IN VITA TUA NN HAI MAI MONTATO NIENTE TI CONVIENE FARTI GLI AUGURI DA SOLO. SE SEGUITE I LORO PASSI SERVONO ALMENO 4 PERSONE X SORREGGERE LE PARETI FRONTALE E POSTERIORE COMPOSTE OGNUNA DA DUE PEZZI RIGOROSAMENTE FUORI SQUADRA...AH DIMENTICAVO DOPO AVER INCHIODATO MANUALMENTE 30 ASSI X COMPORRE IL PAVIMENTO... QUANDO POI ARRIVATE ALLLA FIGURA 11 VI RENDERETE CONTO CHE VI STANNO PRENDENDO PER IL CULO: LE 21 DOGHE X LATO CHE COMPONGONO LE PARETI LATERALI NON SONO A MISURA PERFETTA X POI METTERE IL TETTO...LA 21ESIMA DEVE ESSERE SEGATA PER IL LUNGO (130 CM) CON UNA SEGA CIRCOLARE....CZ MA SE CE L'AVEVO ME LA FACEVO DA SOLO LA CASINA...NN C'E' UN DISEGNO CHE SI CAPISCA COSA TI DICE DI FARE....
MI SPIACE IKEA BATTE OBI 21 A 0
OGGI ALLE 14 (24° NDR) SOTTO IL SOLE, APPENA RIENTRATO DA 300 KM DI LAVORO STAVO PER FARMI UNA PIADINA MA DALLA FINESTRA DELLA CUCINA HO VISTO MIO PADRE,MIA MADRE, MIA SORELLA E LA MIA FIGLIA PICCOLA IN GIARDINO ALLE PRESE CON UNA MONTAGNA DI PEZZETTI DI LEGNO.
OPPORTUNAMENTE ASSEMBLATI DOVEVANO FORMARE UNA SPECIE DI BUNGALOW DA GIARDINO DI QUELLI PER TENERCI GLI ATTREZZI O LE BICICLETTE...+ O - DOPO 6 ORE SIAMO QUASI RIUSCITI A COMPLETARLO. DICO QUASI XCHE' MANCA ANCORA DI METTERE IL TELO CATRAMATO SUL TETTO CHE RITENGO NN SARA' UNO SCHERZO.
CONSIDERATE CHE LA COMMESSA L'HA VENDUTO A MIA SORELLA DICENDO CHE ERANO 5/6 PZ IN TUTTO. FORSE NON HA CONSIDERATO GLI ZERI XCHE' IN REALTA' DIREI CHE FOSSERO ALMENO 600 TUTTI RIGOROSAMENTE NON NUMERATI E BUONA PARTE IMBARCATI. LE ISTRUZIONI SONO UNA COSA DA MALATI DI MENTE... CHE SE IN VITA TUA NN HAI MAI MONTATO NIENTE TI CONVIENE FARTI GLI AUGURI DA SOLO. SE SEGUITE I LORO PASSI SERVONO ALMENO 4 PERSONE X SORREGGERE LE PARETI FRONTALE E POSTERIORE COMPOSTE OGNUNA DA DUE PEZZI RIGOROSAMENTE FUORI SQUADRA...AH DIMENTICAVO DOPO AVER INCHIODATO MANUALMENTE 30 ASSI X COMPORRE IL PAVIMENTO... QUANDO POI ARRIVATE ALLLA FIGURA 11 VI RENDERETE CONTO CHE VI STANNO PRENDENDO PER IL CULO: LE 21 DOGHE X LATO CHE COMPONGONO LE PARETI LATERALI NON SONO A MISURA PERFETTA X POI METTERE IL TETTO...LA 21ESIMA DEVE ESSERE SEGATA PER IL LUNGO (130 CM) CON UNA SEGA CIRCOLARE....CZ MA SE CE L'AVEVO ME LA FACEVO DA SOLO LA CASINA...NN C'E' UN DISEGNO CHE SI CAPISCA COSA TI DICE DI FARE....
MI SPIACE IKEA BATTE OBI 21 A 0
CORSO X SOLI UOMINI ALLA BOCCONI
RINGRAZIO VIVAMENTE IL NS "CORONER" PER AVERMI INVIATO IL PROGRAMMA DI QUESTO CORSO...COSI' POSSO POSTARE QUALCOSA X LE LETTRICI...SOPRATTUTTO SE SPOSATE.
sabato 26 marzo 2011
CATCH'EM ALL
FIGURINE...SI FIGURINE DEI CALCIATORI....E GARDATE CHE COSA POTETE AVERE IN MANO SE TROVATE IL N° 116....
martedì 22 marzo 2011
FORMAGGI BOLLATI
Il gorgonzola, la mozzarella, il parmigiano e il ragusano: saranno celebrati in forma di francobollo quattro prodotti che si identificano con il made in Italy più goloso. L'emissione avverrà il 25 marzo in coincidenza con l'apertura di Milanofil, l'annuale salone internazionale del francobollo che le Poste Italiane organizzano alla Fiera di Milano (fino al 27 marzo). Ognuno dei quattro francobolli (valore di 0,60 euro) mostra uno dei formaggi simbolo della produzione italiana: la mozzarella di bufala campana nella tipica forma tonda e nelle varietà a treccia e a nodini, il gorgonzola, il parmigiano reggiano e il ragusano sia nelle forme intere sia a spicchi e a fette. Il bollettino illustrativo dell'emissione recherà articoli dei responsabili dei consorzi che tutelano queste produzioni tipiche, così apprezzate in tutto il mondo ma anche insidiate da imitazioni di ogni genere
sabato 19 marzo 2011
LONDON ENGLAND
ERANO TRENT’ANNI CHE NON CALPESTAVO IL SUOLO BRITANNICO E…DELLA MIA PRECEDENTE VISITA ALLA REGINA (CHE CMQ E’ SEMPRE QUELLA) MI RICORDAVO SOLO GLI SKINHEADS….
MI TROVO IN UNA CAPITALE CHE SI STA TIRANDO A LUCIDO X I GIOCHI OLIMPICI DEL 2012…. E IMMAGINO CHE IN QUELLA DATA LE “MUFFE” STORICHE LONDINESI SIANO SCOMPARSE
IL VIAGGIO E’ STATO MOLTO POSITIVO…D’ALTRA PARTE CON IL N° DI VIAGGI CHE FACCIO….SE NE SBAGLIO UNO SONO FREGATO
I COMMENTI VERRANNO SPARATI A CASO COSI’ COME MI VENGONO IN MENTE
PIPI’: SPERATE DI NN DOVER PISCIARE IN FRETTA QUANDO SIETE IN CENTRO..L,UNICA CERTEZZA DI UN BAGNO ESISTE NEI PUB, 2° POSSIBILITA’ LE LATRINE PUBBLICHE, 3° LA TUBE (POTREBBE ESSERE UN PO’ IMPEGNATIVO RAGGIUNGERLI, 4° STARBUCKS CHE I BAGNI CEGLIHAMASONOOUTOFORDER CON UNA COSTANZA IMPRESSIONANTE….. LA MAGGIOR PARTE DEI LOCALI ADIBITI A SOMMINISTRAZIONE DI CIBI E BEVANDE E’ SPROVVISTA DI WC.
MUSEI: GRATIS (UNICA COSA), BELLI, ALLA PORTATA DI TUTTI
POUNDS: VOLANO VIA CHE NN VE ACCORGERETE – CAMBIO 1,15
PINTA DA 3,60 A 4
PAGLIE 6,70
METRO S/ABBONAMENTO 4 A VIAGGIO – CON ABBONAMENTO 1,90
ACQUA IN BOTTIGLIA 1,50 (DA 33)
PAPPA: LA CUCINA INGLESE NN E’ FAMOSA X LA QUALITA’….PERO’ IO HO MANGIATO DECENTEMENTE OVUNQUE, DI TUTTO, FRESCO, CARO MA NN NELLE PROPORZIONI DI CUI SOPRA.
IN UN POSTO POI CHE SEMBRAVA UN PUB E INVECE ERA UN RISTORANTE HO MANGIATO UN HAMBURGER DA 9,95 CHE SE LI MERITAVA TUTTI…E X CHI COME ME LI AVEVA MANGIATI SOLO ALL’ ASILO (SVIZZERE) O AI FASTFOOD E’ STATA UNA PIACEVOLE SORPRESA
CAFFE’: NIENTE DA INVIDIARCI…NELLE CATENE MA NN SOLO POTETE TROVARE SPESSO CAFFE’ MIGLIORI DI QUELLI DI TANTI BAR ITALIANI. COL CAPPUCCIO INVECE SERVIREBBE UN CORSO DI ADDESTRAMENTO….
ITALIANI: SEMPRE PRESENTI…PURTROPPO
PUB: OOOOHHH LA…. SOLO PROVEREI DISPERATAMENTE A TROVARE IL SISTEMA X SPINARE LA BIRRA NEL LORO MODO MA UN PO’ + FREDDA
LINGUA: SONO PARTITO IN MODO PESSIMO….CON UNA VOCE COSI’ BASSA E SOTTOMESSA DA NN RIUSCIRE A FARMI CAPIRE..CHE SE LO UNITE AL FATTO CHE SPESSO FACCIO ANCHE FATICA A CAPIRE SI ARRIVA AL PUNTO DI NN CAPIRSI.
POI A LUNGO ANDARE …MOLTO MEGLIO…SONO ANCHE RIUSCITO A MANDARE A CAGARE QUALCUNO…CHE QUANDO SI VA VIA CON FAMIGLIA OGNI TANTO BISOGNA SFOGARSI….PERO' LORO PARLANO TROPPO IN FRETTA E SONO ANCHE UN PO' STRONZI..NN SI TRATTA COSI UNO COI CAPELLI BRIZZOLATI...
SHOPPING: UN GIORNO INTERO….NN COMMENTO SULLA QUALITA’ DELL’ATTO MA X ME HA RISCHIATO DI ESSERE UNA ESPERIENZA TRAUMATICA…MI SONO CURATO ASPETTANDOLE IN UN PUB X OGNI NEGOZIO….TANTO C’ERA IL BAGNO DI SICURO
TV: INCREDIBILMENTE IDENTICA A QUELLA ITALIANA
PARCHI: LA SOLITA MERAVIGLIA….ALLE 7 DEL MATTINO SONO INVASI DA PODISTI E CICLISTI SPESSO CON CORSIE DIFFERENZIATE NEI VIALETTI….L’ARIA CMQ NN DVE ESSERE IL MASSIMO…VISTO LO STATO DI MODERNIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TRAFFICO: LA TASSA DI 8 ST X ENTRARE IN CENTRO HA LEGGERMENTE RIDOTTO L’AFFLUSSO DI AUTOVEICOLI…COL RISULTATO CHE GLI ALTRI VANNO AGLI 80 ALLORA MINIMO E ATTRAVERSARE PUO’ DIVENTARE UNA CONSUETUDINE PERICOLOSA
NEI PROSSIMI GIORNI ...PHOTOGALLERY
sabato 12 marzo 2011
LOTTEREMO FINO ALLA MORTE....
LA MARSIGLIESE DA STADIO ECCITA SARKO' FINO AL PUNTO DI VOLER ENTRARE IN GUERRA CON GHEDDAFI ANCHE DA SOLO...
LO TSUNAMI POSTERREMOTO GIAPPONESE E SOPRATTUTTO I DANNO ALLE CENTRALI NUCLEARI....
MA CIO' CHE SPAVENTA I LETTORI E' QUESTO
Nel 1998 una di loro salvò il raìs da un attentato morendo eroicamente
SI SONO TUTTE NOTIZIE DI UNA GRAVITA' ECCEZIONALE MA POI SE TORNATE ALLA NS CRONACA TROVATE QUESTE NOTIXIE:
Padova. Supera un’auto in modo non regolamentare e quando i carabinieri di Campodarsego gli contestano la multa esibisce una carta di circolazione veneta anziché italiana, con tanto di timbri dell’Onu, ottenuta nella sua qualità di presidente dello «Stato di Padova della Repubblica veneta». Per tutta risposta i militari, come riportano i giornali locali, portano Gabriele De Pieri, 43 anni, in caserma, per contestargli una serie di verbali di multa, oltre a una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. «Ho esibito la nuova patente veneta - racconta l’uomo - non valida, dicono. Ma io ribatto che a casa nostra è validissima e che qui loro non hanno sovranità». De Pieri è talmente convinto della sua tesi da aver fatto verbalizzare ai Carabinieri di dichiararsi «cittadino del popolo veneto e titolare di sovranità originaria» e in quanto tale non asservito «all’autorità dello Stato italiano». I verbali di multa sono stati scritti, ovviamente, in italiano, lingua che il venetista dichiara di non saper leggere e per questo di aver richiesto una traduzione in veneto. Anche per questo De Pieri annuncia di volersi rivolgere alla Corte Europea dei diritti umani
LO TSUNAMI POSTERREMOTO GIAPPONESE E SOPRATTUTTO I DANNO ALLE CENTRALI NUCLEARI....
MA CIO' CHE SPAVENTA I LETTORI E' QUESTO
Nel 1998 una di loro salvò il raìs da un attentato morendo eroicamente
E' giallo sulle 'amazzoni' di Gheddafi, potrebbero essere con lui nel bunker
Roma - (Adnkronos /Aki) - Le 40 bellissime guerriere sono state addestrate al culto della sua personalità. Nelle ultime apparizioni il colonnello è apparso scortato solo da uomini. La guardia in rosa fu istituita negli anni Novanta
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Padova. Supera un’auto in modo non regolamentare e quando i carabinieri di Campodarsego gli contestano la multa esibisce una carta di circolazione veneta anziché italiana, con tanto di timbri dell’Onu, ottenuta nella sua qualità di presidente dello «Stato di Padova della Repubblica veneta». Per tutta risposta i militari, come riportano i giornali locali, portano Gabriele De Pieri, 43 anni, in caserma, per contestargli una serie di verbali di multa, oltre a una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. «Ho esibito la nuova patente veneta - racconta l’uomo - non valida, dicono. Ma io ribatto che a casa nostra è validissima e che qui loro non hanno sovranità». De Pieri è talmente convinto della sua tesi da aver fatto verbalizzare ai Carabinieri di dichiararsi «cittadino del popolo veneto e titolare di sovranità originaria» e in quanto tale non asservito «all’autorità dello Stato italiano». I verbali di multa sono stati scritti, ovviamente, in italiano, lingua che il venetista dichiara di non saper leggere e per questo di aver richiesto una traduzione in veneto. Anche per questo De Pieri annuncia di volersi rivolgere alla Corte Europea dei diritti umani
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