POSTO QUALCOSA CHE PER VARI MOTIVI AVREI VOLUTO FARVI VEDERE MA CHE POI MI ERO SCORDATO....
mercoledì 7 gennaio 2009
martedì 6 gennaio 2009
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

IL PROPOSITO ESTORTOMI CON DOMANDA A BRUCIAPELO NELLA NOTTE DELL'ULTIMO DELL'ANNO MI HA IMPEDITO DI POSTARE LIBERAMENTE.
SONO ,INFATTI,STATO COSTRETTO A ESSERE "BUONO" FINO AL 4 DI GENNAIO.
LA SENZAZIONE NUOVA MI HA FATTO PIACERE E AVEVO COSI' DECISO DI PROTRARRE IL PROPOSITO DUEMILANOVE UN PO' DI PIU'. MA MI SONO POI TROVATO A SENTIRMI BRONTOLARE CON ME STESSO PER ESSERE STATO FUORI DA UNA FUTILE DISCUSSIONE ( SONO LE MIE PREFERITE, RIESCO SEMPLICEMENTE ALZANDO LA VOCE AD AMPLIFICARLE FUORI MISURA...) RIGUARDANTE IL CONSUMO ENERGETICO IN UNA CASA---E POI A CORREGGERE IL FINALE DI UNA MAIL EPOI.... E ALLORA!!!! CHE NOIA! BISOGNA ESSERE UN PO' BASTARDI PER DIVERTIRSI E ADESSO CHE E' ARRIVATA ANCHE LA BEFANA SECONDO ME E' ORA DI RICOMINCIARE.
ALLA PROSSIMA
AH! AUGURI BEA
sabato 3 gennaio 2009
LA METRO DI "BARBIE"

La metropolitana di Genova si sviluppa lungo un' unica linea per 5,3 km. Le prime due stazioni sono state inaugurate nel 1990 e,a oggi, sono solo sette le fermate attive. A fine lavori la linea raggiungerà un' estensione di circa 8,0 km.
All’inizio degli anni ’80, venne individuata la prima tranche dei lavori nell’antico percorso attraverso la galleria di Certosa, e il lavoro veniva consegnato ad Ansaldo nel 1986. I generosi finanziamenti pubblici legati ai Mondiali di Calcio del 1990 e all’ expò colombiana del 1992, portarono il Comune ad optare per la realizzazione di una metropolitana con percorso interamente sotterraneo nel centro cittadino, realizzato sfruttando il più possibile infrastrutture e spazi già esistenti, ma non utilizzati.
Nel 1990 venne consegnata la prima tratta, lunga 2.600 m e furono aperte le prime due stazioni: Brin e Dinegro. Nel 1992, presso il Porto Antico ridisegnato da Renzo Piano, fu aperto il tratto Dinegro-Principe (660 m),con la stazione terminale costruita nelle viscere di Piazza Principe, nei pressi della soprastante stazione ferroviaria e accanto alla stazione ferroviaria Principe sotterranea.
All’inizio degli anni ’80, venne individuata la prima tranche dei lavori nell’antico percorso attraverso la galleria di Certosa, e il lavoro veniva consegnato ad Ansaldo nel 1986. I generosi finanziamenti pubblici legati ai Mondiali di Calcio del 1990 e all’ expò colombiana del 1992, portarono il Comune ad optare per la realizzazione di una metropolitana con percorso interamente sotterraneo nel centro cittadino, realizzato sfruttando il più possibile infrastrutture e spazi già esistenti, ma non utilizzati.
Nel 1990 venne consegnata la prima tratta, lunga 2.600 m e furono aperte le prime due stazioni: Brin e Dinegro. Nel 1992, presso il Porto Antico ridisegnato da Renzo Piano, fu aperto il tratto Dinegro-Principe (660 m),con la stazione terminale costruita nelle viscere di Piazza Principe, nei pressi della soprastante stazione ferroviaria e accanto alla stazione ferroviaria Principe sotterranea.
QUINDI NON SPAVENTATEVI!!!
QUANDO USCITE E VI TROVATE IN QUELLO CHE SEMBRA IL CORTILE DI UN RISTORANTE CINESE…SIETE NEL POSTO GIUSTO
BASTA UN MURO PER COSTRINGERVI A CAMMINARE 500 METRI

Nel 1998, insediata una nuova Amministazione Comunale, furono consegnati al concessionario i lavori per il completamento dei lavori che - interrotti per oltre un anno fra il 1999 e il 2000 - portarono nel 2003 all’inaugurazione delle stazioni Darsena e San Giorgio.
Nel 2000, grazie ai finanziamenti per il vertice G8-2001, furono consegnati i lavori per la stazione di piazza De Ferrari e per la tratta Caricamento-Sarzano, cui seguì, nel 2001, la tratta Sarzano-De Ferrari. Fu questo il periodo in cui la metro sembrò davvero rivivere.
Nel 2005 fu inaugurata la grandiosa stazione di Piazza De Ferrari, che porta la metropolitana nel cuore di Genova, e nella primavera del 2006 fu aperta la stazione di Sarzano-Sant’Agostino, che serve l’area più antica del Centro Storico di Genova, che ospita la Facoltà di Architettura. La conclusione dell'opera è stimata per l'anno 2010 (!).
mercoledì 31 dicembre 2008
2009 ANNO DISPARI

SI CHIUDE QUESTO 2008 - SENZA PATENTE,L'ALITALIA,EUROPEI DI CALCIO,OLIMPIADI CINESI,CRISI MONDIALE FINANZIARIA, BERLUSCONI ECC.
SE E' VERO CHE GLI ANNI DISPARI SONO PEGGIO CHISSA' COSA CI ASPETTA.
DA SEMPRE IL POPOLO CREA DETTI E PROVERBI CHE RAPPRESENTANO LA SUA VITA E IO HO SCELTO PER IL 2009 :
"CHI E' CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO"
VOI POTETE ANZI DOVETE SCEGLIERNE UNO UTILIZZANDO IL SONDAGGIO
NEL CASO LE MIE PROPOSTE NON VI SODDISFINO MANDATE IL VS PROVERBIO PERSONALE VIA MAIL E VERRA' CONDIVISO CON GLI ALTRI UTENTI
martedì 30 dicembre 2008
LA "CECINA"

Cecina o farinata
Ingrediente principale: Farina di ceci
Preparazione
In una larga ciotola versate un litro e mezzo d'acqua fredda.
Aiutandovi con una frusta stemperatevi gradualmente tutta la farina di ceci mescolando in continuazione per evitare la formazione di grumi.
Aggiungete mezzo bicchiere d'olio e un cucchiaino di sale, mescolate per ottenere un composto omogeneo e lasciate riposare mezz'ora.
Ungete una teglia larga e bassa, versatevi il composto e mettete in forno a 220 gradi fino a quando si sarà formata una crosticina sulla superficie.
Spolverizzate con il pepe e servite la farinata calda o tiepida.
Vini di accompagnamento: Lison-Pramaggiore Pinot Bianco DOC, Bianco Vergine Valdichiana DOC, Bianco Di Alcamo DOC.
Ingredienti e dosi per 6 persone
300 g di farina di ceci
1/2 bicchiere di olio d'oliva
1 cucchiaino di sale Pepe
Ingrediente principale: Farina di ceci
Preparazione
In una larga ciotola versate un litro e mezzo d'acqua fredda.
Aiutandovi con una frusta stemperatevi gradualmente tutta la farina di ceci mescolando in continuazione per evitare la formazione di grumi.
Aggiungete mezzo bicchiere d'olio e un cucchiaino di sale, mescolate per ottenere un composto omogeneo e lasciate riposare mezz'ora.
Ungete una teglia larga e bassa, versatevi il composto e mettete in forno a 220 gradi fino a quando si sarà formata una crosticina sulla superficie.
Spolverizzate con il pepe e servite la farinata calda o tiepida.
Vini di accompagnamento: Lison-Pramaggiore Pinot Bianco DOC, Bianco Vergine Valdichiana DOC, Bianco Di Alcamo DOC.
Ingredienti e dosi per 6 persone
300 g di farina di ceci
1/2 bicchiere di olio d'oliva
1 cucchiaino di sale Pepe

Una leggenda racconta che sia nato per casualità nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le galee genovesi, cariche di vogatori prigionieri si trovarono coinvolte in una tempesta. Nel trambusto alcuni barilotti d'olio e dei sacchi di ceci si rovesciarono, inzuppandosi di acqua salata. Poiché le provviste erano quelle che erano e non c'era molto da scegliere, si recuperò il possibile e ai marinai vennero date scodelle di una purea informe di ceci e olio.
Nel tentativo di rendere meno peggio la cosa, alcune scodelle vennero lasciate al sole, che asciugò il composto in una specie di frittella.Rientrati a terra i genovesi pensarono di migliorare la scoperta improvvisata, cuocendo la purea in forno. Il risultato piacque e, per scherno agli sconfitti, venne chiamato l'oro di Pisa.
Vi sono molti luoghi in cui viene prodotta la farinata di ceci in diverse varianti.
È comunemente diffusa lungo le coste tra la Maremma e la Costa Azzurra:
In Costa Azzurra viene chiamata socca termine originario del dialetto nizzardo
In Liguria il piatto è molto diffuso in tutto il territorio e in genovese è noto come fainâ de çeixai.
In Toscana viene prodotta una apprezzata variante denominata cecìna che a Carrara viene chiamata calda calda e nel Livornese viene detta torta di ceci'.
In Piemonte viene chiamata belecauda.
In Sardegna, dove fu portata dai genovesi, prende il nome di fainè
A Ferrara è oggi uno dei piatti più popolari della ristorazione al taglio.
A Gibilterra fu introdotta dalla folta colonia genovese che popolò il territorio a partire dai primi decenni del XVIII secolo è nota col nome di calentita ed è considerata un piatto tipico.
In Uruguay e Argentina, dove è arrivata per merito degli immigranti genovesi, è nota con il nome fainà e col tempo è diventata un piatto tipico in entrambi i Paesi del Rio della Plata.
In Sicilia le panelle, tipiche frittelle del palermitano, sono fatte con gli stessi ingredienti della farinata ma vengono fritte nell'olio invece di essere infornate.
Nel Marocco settentrionale, di origine sefardita, esiste una variante della farinata chiamata caliente
La farinata con cipollotti è una variante diffusa nelle zone del ponente genovese e nella provincia di Imperia, soprattutto ad Oneglia.
A Savona la tipica farinata bianca è una variante prodotta con farina di grano anziché con farina di ceci che per questo motivo assume una carateristica colorazione bianca invece che giallastra.
RITARDO

DOVEVA VENIRE POSTATO IL GIORNO DI NATALE MA IL CICLICO BLOCCO DELLA MIA CONNESSIONE INTERNET ME LO HA IMPEDITO FINO AD OGGI
L'IMMAGINE DOVEVA ESSERE QUELLA DI UN BABBO NATALE VERSIONE 2008 CON LA SUA PAGLIA DI GOLDEN VIRGINIA CHE RINGRAZIA TUTTI X IL RAGGIUNGIMENTO PROPRIO IL GIORNO DELLA VIGILIA DELLE 10.000 VISITEE CONTEMPORANEAMENTE FA GLI AUGURI A TUTTI
mercoledì 24 dicembre 2008
martedì 23 dicembre 2008
IL RITORNO DEI TRETRE

DI RITORNO MA ANCHE ALL'ANDATA DAI 3 GIORNI DI SCI A MADONNA DI CAMPIGLIO SONO STATO INCURIOSITO DA UN LAGO - DI CUI VI POSTO QUALCHE NOTIZIA
Il lago di Santa Giustina si trova al centro della Valle, vicino a Cles al centro della Val di Non . Lo spettacolo offerto dal bacino artificiale è davvero imponente e si inserisce perfettamente nello scenario della valle. E’ il più grande bacino della regione ed è stato costruito su iniziativa del Gruppo Edison negli anni che vanno 1946 al 1951. Ha lo scopo di raccogliere le acque del bacino imbrifero del torrente Noce azionare le turbine della centrale elettrica di Taio.
Il lago ha una capacità complessiva di 182 milioni di metri cubi d’acqua e si estende per una lunghezza di 8 chilometri con una larghezza massima di un chilometro.
Le acque del lago si insinuano nei canyon creando scenari pittoreschi ben noti agli appassionati di canoa.
Affacciandosi dal ponte si abbracciano sia l'imponente scenario dell'opera d'invaso, alta 152 metri e capace di contenere 180 milioni di metri cubi d'acqua, che l'impressionante baratro sottostante. Poco lontano si staglia, snello ed elegante, l'ardito ponte della Ferrovia Trento-Malè. La località prende nome dall'antico eremo di Santa Giustina, situato nella forra alla base della diga, raggiungibile a piedi dall'abitato di Dermulo in mezzora scendendo lungo uno scosceso sentiero che conduce ai misteriosi ruderi, protetti da un incavo naturale della roccia.
Il lago ha una capacità complessiva di 182 milioni di metri cubi d’acqua e si estende per una lunghezza di 8 chilometri con una larghezza massima di un chilometro.
Le acque del lago si insinuano nei canyon creando scenari pittoreschi ben noti agli appassionati di canoa.
Affacciandosi dal ponte si abbracciano sia l'imponente scenario dell'opera d'invaso, alta 152 metri e capace di contenere 180 milioni di metri cubi d'acqua, che l'impressionante baratro sottostante. Poco lontano si staglia, snello ed elegante, l'ardito ponte della Ferrovia Trento-Malè. La località prende nome dall'antico eremo di Santa Giustina, situato nella forra alla base della diga, raggiungibile a piedi dall'abitato di Dermulo in mezzora scendendo lungo uno scosceso sentiero che conduce ai misteriosi ruderi, protetti da un incavo naturale della roccia.

mercoledì 17 dicembre 2008
E CHE SORRISO

DA PUNTO INFORMATICO
Se ci si fa caso, in ogni spot che presenta un nuovo spazzolino i vari figuranti scelti (dai denti bianchissimi) sono soliti utilizzarlo a secco, senza dentifricio, evitando scene che più che all'igiene orale fanno pensare all'idrofobia. Il dentifricio è una schiavitù dal sapore di mentolo cui tutti sono (o dovrebbero) essere soggetti. Liberarsene è possibile, grazie al Laser Toothbrush.
No, non è una micro-lightsaber da borsetta. Il miracoloso aggeggio è uno spazzolino laser e non necessita di dentifricio. L'azione del raggio concentra i suoi effetti benefici sui denti, eliminando placca, tartaro e impurità senza danneggiare i denti e le gengive. Non solo: lo spazzolino laser promette di diminuirne la sensibilità, nonché di prevenire l'alito post pizza con tonno e cipolle, meglio nota come "baciamiprima". Il dispositivo costa circa 70 dollari ed è prodotto da Smart Miracles, un nome una garanzia. Certo, magari non aiuta a sembrare fighi come quelli delle pubblicità, ma un bel sorriso potrebbe essere un inizio.
No, non è una micro-lightsaber da borsetta. Il miracoloso aggeggio è uno spazzolino laser e non necessita di dentifricio. L'azione del raggio concentra i suoi effetti benefici sui denti, eliminando placca, tartaro e impurità senza danneggiare i denti e le gengive. Non solo: lo spazzolino laser promette di diminuirne la sensibilità, nonché di prevenire l'alito post pizza con tonno e cipolle, meglio nota come "baciamiprima". Il dispositivo costa circa 70 dollari ed è prodotto da Smart Miracles, un nome una garanzia. Certo, magari non aiuta a sembrare fighi come quelli delle pubblicità, ma un bel sorriso potrebbe essere un inizio.
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