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Test Invalsi senza pace. Un errore nella griglia di correzione delle prove di italiano e matematica, affrontate lunedì da circa 600mila studenti di terza media, ha riacceso ieri le proteste dei sindacati (non tutti) contro i test nazionali, usati per "misurare" la preparazione degli alunni.
Il tutto nella giornata in cui i lavoratori dell'Istituto di valutazione hanno protestato davanti alla sede del ministero dell'Istruzione, per denunciare che sono scaduti o stanno per scadere i contratti a termine di 46 persone, a cui si aggiungono i contratti di 10 collaboratori. «Non è più sostenibile - hanno spiegato i manifestanti - portare avanti un Istituto di ricerca che ha solo 22 lavoratori stabili».
Problemi anche per matematica, nelle domande D2 e D9: se il candidato ha fornito tre risposte esatte su quattro bisogna ricalcolare punteggio e voto con la maschera corretta. Tutto liscio, invece, per le prove corrette manualmente. Ieri mattina l'Invalsi ha inviato una «maschera» corretta per rivedere i compiti, mentre il Miur ha confermato la piena validità della prova.
Sul piede di guerra Cobas e Gilda, che tornano a chiedere l'eliminazione dei quiz. Il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo parla di «un ministero allo sbando». Mentre il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima, pur definendo l'incidente «deprecabile», non intende associarsi ad «affrettati plotoni di esecuzione». Oggi, intanto, si apre con la prova scritta di italiano l'esame di Stato per 495.771 studenti. (V.Me.)
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