lunedì 20 aprile 2009

LA NATURA DELLE COSE

20 MINUTI DI VIDEO PER CAPIRE COSA NON CI RACCONTANO DELLA TEORIA DEL SISTEMA DEL CONSUMISMO (SEMPRE CHE NON L'ABBIATE GIA' CAPITO)


http://video.google.com/videoplay?docid=832123220649934845

venerdì 17 aprile 2009

NON DO NIENTE di Giacomo Di Girolamo

DALLA MIA MAIL:


Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi
>raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la
>mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il
>contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non
>telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto
>telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno
>bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case
>al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti,
>peraltro ormai passati di moda.
>
>Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei
>calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del
>premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette
>no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera.
>Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà,
>che in questo momento, da italiano, io possa fare.
>
>Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo
>stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne
>combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con
>questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di
>questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità,
>purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi
>sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire,
>stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e
>offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un
>centimetro.
>
>Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi
>coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.
>Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste
>tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti,
>per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E
>quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani.
>E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che
>attraversano l’economia del nostro Paese. E nelle mie tasse c’è
>previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi
>specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che
>succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe
>politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma
>proprio nulla, che non sia passerella.
>
>C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a
>visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli
>altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa?
>Ce n’era proprio bisogno? Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse
>due. Poi Berlusconi ha parlato di "new town" e io ho pensato a Milano 2
>, al lago dei cigni, e al neologismo: "new town". Dove l’ha preso? Dove
>l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente?
>
>Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve
>essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori.
>Ecco come nasce "new town". E’ un brand. Come la gomma del ponte.
>
>Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura
>Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che
>"in questo momento serve l’unità di tutta la politica". Evviva. Ma io
>non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di
>politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti,
>avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con
>diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che
>calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia.
>Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che
>non c’è.
>
>Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha
>servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto
>Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo
>euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei
>lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi
>alle popolazioni terremotate.
>
>Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico
>versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo
>tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e
>di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare
>indifferente.
>
>Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre
>come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere
>bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che
>una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un
>tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in
>edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi
>requisiti di sicurezza per farlo.
>
>Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa,
>l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è
>un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza
>rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha
>speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola,
>dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo
>scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala
>Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il
>controsoffitto in amianto.
>
>Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche
>l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere
>nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per
>tornaconto. Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al
>Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante
>la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io,
>con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il
>rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.
>
>Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa
>succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i
>furbi.
E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto
>è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non
>parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la
>maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il
>terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il
>paravento per giustificare tutto.
>
>Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se
>solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare
>gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli
>dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al
>referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova
>cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
>
>Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia,
>il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio
>diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia
>dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe
>successo", come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se
>il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni
>studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le
>costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico.
>
>E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel
>frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come
>Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli
>ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno
>fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i
>poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura
>quando muove la terra, d’altronde.

Giacomo Di Girolamo

LA MAGLIETTA DELLA SETTIMANA


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giovedì 16 aprile 2009

L'ESTATE IN ARRIVO

FINALMENTE IL CALDO (VERAMENTE OGGI CI SONO 13°) CMQ IL VANDO SI E' MESSO AVANTI E HA CREATO QUESTO NUOVO LOOK X LE SUE CAMERIERE....ASPETTIAMO DI VEDERE ANCHE L'ANNA RAPATA X COMMENTARE!

PESCE D'APRILE!

WWW.SLOWFISH.IT

VISTO CHE QUESTO E' L'UNICO WEEKEND APRILINO SENZA PONTI....SE NON AVETE NULA DA FARE....

mercoledì 15 aprile 2009

CHE PERIODO DI ME..A. NON SOLO IL/LA MIA VERRUCA-CALLO-VERRUCA SI TA ESPANDENDO A MACCHIA D'OLIO FACENDOMI PRESAGIRE UN DOLORE SINISTRO ALLA PROSSIMA APPLICAZIONE DI CRIOAZOTO MA SEMBRA CHE TUTTO VADA ANCHE PEGGIO. NON RIESCO A GODERMI UNA PAG. DI GIORNALE XCHE' CI SONO SOLO ARTICOLI DA FILM DELL'ORRORE, PENSO DI AVERE SBAGLIATO UNA DELLE BIRRE CHE STO PROVANDO (E FORSE QUESTA E' LA COSA CHE MI DEPRIME DI +), SE GUARDO LA TV DANNO SOLO FILM CHE HO GIA' VISTO, AVENDO CALATO VISTOSAMENTE IL N° DELLE PAGLIE E CALATO IL N° DELLE CORSE SENZA CALARE (ANZI) IL N° DEI KG. DI CIBO CHE INGERISCO...STO LIEVITANDO COME UN PANETTONE IL 20 DICEMBRE E OGGI CHE HO ANCHE LA BARBA DI UNA SETTIMANA FACCIO ESTETICAMENTE CAGARE COME BEBBE GRILLO (MI SENTO ANTIPATICO UGUALE MA + IGNORANTE)... IERI HO SCARICATO UN FILM CHE SI E' BLOCCATO A 3 MINUTI DALLA FINE. VORREI SCRIVERE DELL'OTTIMO CAMPIONATO DELLA SQUADRA DI TITTI MA SIAMO AL MOMENTO CLOU DEL CAMPIONATO E NON VORREI PORTARE SFIGA!!!

QUINDI VI CHIEDO CORTESEMENTE DI PORTARE PAZIENZA SE POSTO ARTICOLI RARAMENTE MAVORREI TORNARE A SCRIVERE DI CAGATE E NON DI POLITICA,SCIACALLI ECC.

AAAAAAAAAAPRESTOOOOOOOO

lunedì 13 aprile 2009

IL RITORNO DI GAUCCI


MINIESTRATTO DELLA LUNGA INTERVISTA DI PANORAMA (POTETE LEGGERLA INTEGRALMENTE SU WWW.PANORAMA.IT E CERCATE GAUCCI - NON RIESCO A CREARE UN LINK FUNZIONANTE)

“Andreotti è uno dei miei migliori amici. Forse il migliore. Mi chiama e mi dice: ‘Luciano, dovresti comprarti la Lazio. Domani va’ da Geronzi e chiudiamo l’affare. Se non lo fai tu, quelli spariscono e a noi romanisti la Lazio ci serve’. Io gli dico: Giulio, mi puoi chiedere tutto ma non di fare il presidente della Lazio, io so’ giallorosso come te. E così non se ne fece niente, ma commisi un errore, l’avrei comprata con quattro soldi e ci avrei fatto un buon profitto, però c’è un limite a tutto”.................Cuore buono, dicono di lei, ma coi sindacati erano dolori.
Avevo 12 imprese di pulizie e assumevo tutti: le mogli, i figli, i fratelli, le amanti, i nipoti. Oltre al milione al mese gli facevo fare gli straordinari e potevano arrivare anche a 2 milioni. Ma se mi rompevano le scatole… Io rispettavo i patti, ho sempre pagato tutti ma il capo ero io, quindi i sindacati non mi dovevano creare problemi.
Il sindacato cosa è stato secondo lei?
La rovina dell’Italia sì, ma a Gaucci non sono riusciti a creare problemi.
Le tre C di Gaucci: ciclismo, calcio, cavalli.
Il ciclismo l’ho praticato ma si faticava troppo. Poi il calcio: ero un discreto attaccante, però sono stato meglio come dirigente. Per 10 anni vicepresidente della Roma e poi ho comprato Perugia, Viterbese, Sambenedettese, Catania. In seguito il grande amore: i cavalli. Quello che ho ottenuto con i cavalli non ha paragoni.
Con Tony Bin vinse nell’88 l’Arco di trionfo a Parigi.
Giorno indimenticabile. Lo montava John Reed. Arrivo a Parigi e vedo Franco Carraro con l’Aga Khan che aveva tre cavalli favoriti. Erano sicuri di stravincere e mi guardavano come un poveretto. Gli allibratori davano Tony Bin a 25 e io dico: non è possibile, l’anno scorso è arrivato secondo. Così tiro fuori dalla tasca 50 milioni in contanti e me li gioco su Tony Bin. Doveva vedere la faccia di Carraro quando il mio cavallo vinse.
Quanto le fruttò quella vittoria?
Ottocento milioni in contanti più 1 miliardo e 100 milioni per il premio. Mi danno un valigione pieno di banconote e alla dogana francese la guardia mi ferma e mi dice: ‘Che ha là dentro?’. Ah bello, gli faccio, ho vinto l’Arco di trionfo, famme passa’. E così fu. Tony Bin l’avevo pagato all’asta 10 milioni di lire e l’ho rivenduto ai giapponesi per 7 miliardi. Altri 10 miliardi li ha vinti in premi nelle corse. Un bel business, che ne dice?
Erano anni fortunati, vinse anche al Superenalotto.
Feci il 5+1: 2 miliardi 800 milioni..............I suoi amici chi sono?
Monsignor Fiorenzo Angelini e Giulio Andreotti su tutti. Poi Gianni Letta, che credo sia la mente più lucida d’Italia. Mi ha sempre aiutato ma giustamente dalla mia vicenda ha preso le distanze. Come poteva fare altrimenti? Io al suo posto avrei fatto lo stesso. Poi Franco Sensi. Con Dino Viola non avevo un gran rapporto, era geloso di me, lasciò detto ai figli che mai avrei potuto prendere la Roma e invece…
Invece cosa?
Ci arrivai a 1 metro.
Racconti…
Vado da Geronzi ed era tutto fatto. A un certo punto mi chiede: “E che ne vuoi fare di Giannini (Giuseppe Giannini era il capitano della Roma del 1991, ndr)?”. A me non piaceva, pensavo che era arrivato a fine carriera e poi non mi sono mai piaciuti i capi e i capetti. Se compro la Roma, il capo sono io, no? E allora dico a Geronzi che di Giannini posso fare a meno e quello mi guarda male e dice: “Allora, non se ne fa niente”.
Giannini era protetto da Geronzi?
Era amico delle figlie. Vabbe’, è andata così.

......Come le venne in mente di prendere al Perugia il figlio di Muammar Gheddafi?
Con Gheddafi ero amico personale. Per far togliere l’embargo alla Libia il colonnello voleva incontrare un membro della famiglia Bush. Attraverso Frank Stella riuscimmo a combinare un incontro col fratello di Bush padre e la cosa andò benissimo. Sono andato nella sua tenda varie volte e una di queste il figlio mi chiede di venire a giocare nel Perugia. Costava niente, era un bell’investimento di immagine e quindi, perché no? Era simpatico.

giovedì 9 aprile 2009

RIKKIONEN - IL NUOVO PILOTA FERRARI

IN QUESTA IMMAGINE IL NUOVO PILOTA DELLA ROSSA DI MARANELLO PROVA LA MODERNA CONFIGURAZIONE AERODINAMICA DOPO LE DUE FIGURACCE DI INIZIO STAGIONE.

"Come un fine settimana in campeggio"

HO PROVATO....NON VOEVO PIU' PARLARE DI POLITICI... MA COME SI FA?
NON VOLEVO NEMMENO PARLARE DI QUESTO TREMENDO TERREMOTO CHE HA MONOPOLIZZATO L'ATTENZIONE DEI MEDIA MA QUESTA NOTIZIA CHE VI POSTO MI OBBLIGA A PARLARE DI ENTRAMBE LE COSE

"C'è tutto, non manca niente. Cibo caldo, medicinali, coperte per la notte e assistenza. Bisogna vedere le cose con un po' di ottimismo e fare come se si trattasse di un camping del finesettimana". Così Silvio Berlusconi al microfono di un cronista di RTL, dalla tendopoli dove hanno trovato rifugio gli sfollati del terremoto abruzzese, a L'Aquila.
La notizia rilanciata da agenzie quali Associated Press è stata riportata da quotidiani stranieri, come per esempio Times e El Paìs, che pubblicano anche il video dell'intervista, e il Guardian. Non è comparsa sui quotidiani italiani. Ecco il video, dal sito de El Paìs

venerdì 3 aprile 2009

PROVIAMO A SCERZARCI SOPRA


DOPO L'ENNESIMA FIGURA DI C..CA DI SILVIETTO SCOLARETTO, CHE URLANDO IN CLASSE SI E' BECCATO UN 6 IN CONDOTTA ALLA FACCIA DELLA RIFORMA GELMINI

IL MITICO ALBERTO MI HA INVIATO UN LINK CHE VI CONSIGLIO DI VISITARE


DAL QUALE HO ESTRATTO QUESTE VIGNETTE

L'IMPARRUCCATO PRESIDENTE ITALIANO HA POI DICHIARATO QUASI A DISCOLPARSI CHE TANTO IL G20 NON CONTA UNA MINCHIA E CHE LE DECISIONI VERRANNO PRESE A "CASA SUA" NEL G8 DELLA MADDALENA - SAI QUANDO SI E' IN TROPPI NON SI RIESCE MAI A CONCLUDERE NULLA DI BUONO...

GRANDE DELUSIONE ANCHE PER IL 4° POSTO DELLA GARFAGNA NELLA CLASSIFICA DELLE PARLAMENTARI + TOPE DEL MONDO - BERLUSCA HA DETTO CHE LA INVITERA' ALLA MADDALENA E CHE "GLIELA FARA' VEDERE LEI"!!!