mercoledì 31 dicembre 2008
2009 ANNO DISPARI
martedì 30 dicembre 2008
LA "CECINA"
Ingrediente principale: Farina di ceci
Preparazione
In una larga ciotola versate un litro e mezzo d'acqua fredda.
Aiutandovi con una frusta stemperatevi gradualmente tutta la farina di ceci mescolando in continuazione per evitare la formazione di grumi.
Aggiungete mezzo bicchiere d'olio e un cucchiaino di sale, mescolate per ottenere un composto omogeneo e lasciate riposare mezz'ora.
Ungete una teglia larga e bassa, versatevi il composto e mettete in forno a 220 gradi fino a quando si sarà formata una crosticina sulla superficie.
Spolverizzate con il pepe e servite la farinata calda o tiepida.
Vini di accompagnamento: Lison-Pramaggiore Pinot Bianco DOC, Bianco Vergine Valdichiana DOC, Bianco Di Alcamo DOC.
Ingredienti e dosi per 6 persone
300 g di farina di ceci
1/2 bicchiere di olio d'oliva
1 cucchiaino di sale Pepe
Una leggenda racconta che sia nato per casualità nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le galee genovesi, cariche di vogatori prigionieri si trovarono coinvolte in una tempesta. Nel trambusto alcuni barilotti d'olio e dei sacchi di ceci si rovesciarono, inzuppandosi di acqua salata. Poiché le provviste erano quelle che erano e non c'era molto da scegliere, si recuperò il possibile e ai marinai vennero date scodelle di una purea informe di ceci e olio.
Nel tentativo di rendere meno peggio la cosa, alcune scodelle vennero lasciate al sole, che asciugò il composto in una specie di frittella.Rientrati a terra i genovesi pensarono di migliorare la scoperta improvvisata, cuocendo la purea in forno. Il risultato piacque e, per scherno agli sconfitti, venne chiamato l'oro di Pisa.
Vi sono molti luoghi in cui viene prodotta la farinata di ceci in diverse varianti.
È comunemente diffusa lungo le coste tra la Maremma e la Costa Azzurra:
In Costa Azzurra viene chiamata socca termine originario del dialetto nizzardo
In Liguria il piatto è molto diffuso in tutto il territorio e in genovese è noto come fainâ de çeixai.
In Toscana viene prodotta una apprezzata variante denominata cecìna che a Carrara viene chiamata calda calda e nel Livornese viene detta torta di ceci'.
In Piemonte viene chiamata belecauda.
In Sardegna, dove fu portata dai genovesi, prende il nome di fainè
A Ferrara è oggi uno dei piatti più popolari della ristorazione al taglio.
A Gibilterra fu introdotta dalla folta colonia genovese che popolò il territorio a partire dai primi decenni del XVIII secolo è nota col nome di calentita ed è considerata un piatto tipico.
In Uruguay e Argentina, dove è arrivata per merito degli immigranti genovesi, è nota con il nome fainà e col tempo è diventata un piatto tipico in entrambi i Paesi del Rio della Plata.
In Sicilia le panelle, tipiche frittelle del palermitano, sono fatte con gli stessi ingredienti della farinata ma vengono fritte nell'olio invece di essere infornate.
Nel Marocco settentrionale, di origine sefardita, esiste una variante della farinata chiamata caliente
La farinata con cipollotti è una variante diffusa nelle zone del ponente genovese e nella provincia di Imperia, soprattutto ad Oneglia.
A Savona la tipica farinata bianca è una variante prodotta con farina di grano anziché con farina di ceci che per questo motivo assume una carateristica colorazione bianca invece che giallastra.
RITARDO
mercoledì 24 dicembre 2008
martedì 23 dicembre 2008
IL RITORNO DEI TRETRE
Il lago ha una capacità complessiva di 182 milioni di metri cubi d’acqua e si estende per una lunghezza di 8 chilometri con una larghezza massima di un chilometro.
Le acque del lago si insinuano nei canyon creando scenari pittoreschi ben noti agli appassionati di canoa.
Affacciandosi dal ponte si abbracciano sia l'imponente scenario dell'opera d'invaso, alta 152 metri e capace di contenere 180 milioni di metri cubi d'acqua, che l'impressionante baratro sottostante. Poco lontano si staglia, snello ed elegante, l'ardito ponte della Ferrovia Trento-Malè. La località prende nome dall'antico eremo di Santa Giustina, situato nella forra alla base della diga, raggiungibile a piedi dall'abitato di Dermulo in mezzora scendendo lungo uno scosceso sentiero che conduce ai misteriosi ruderi, protetti da un incavo naturale della roccia.
mercoledì 17 dicembre 2008
E CHE SORRISO
No, non è una micro-lightsaber da borsetta. Il miracoloso aggeggio è uno spazzolino laser e non necessita di dentifricio. L'azione del raggio concentra i suoi effetti benefici sui denti, eliminando placca, tartaro e impurità senza danneggiare i denti e le gengive. Non solo: lo spazzolino laser promette di diminuirne la sensibilità, nonché di prevenire l'alito post pizza con tonno e cipolle, meglio nota come "baciamiprima". Il dispositivo costa circa 70 dollari ed è prodotto da Smart Miracles, un nome una garanzia. Certo, magari non aiuta a sembrare fighi come quelli delle pubblicità, ma un bel sorriso potrebbe essere un inizio.
martedì 16 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
OGNI PROMESSA E' DEBITO
BIANCANEVE
BIRA,BIRRA E BIRRAI
giovedì 11 dicembre 2008
No, non si diventa ciechi!
Roma - Da tempo i film sci-fi propinano la scoperta di nuovi territori sensoriali legati al cybersesso. Partner fatti di pixel che danno sensazioni reali attraverso hardware specifico posizionato nei punti strategici. Molto meglio dal vivo? Giusto, giustissimo. Ma, come tramanda la saggezza popolare, se in tempi di guerra ogni buco è rifugio, in tempi bui ci si può arrangiare. La soluzione è meno futuribile di quanto si possa pensare e si chiama SOM.
Ideata in Giappone, la macchina per l'autoerotismo da 385 euro è disponibile nelle versioni per signore e per signora ed è concepita come periferica associata per un'azione in locale real-time alla celebre serie di videogame prodotta da 0verflow chiamata School Days e Cross Days.
Il dispositivo si collega via USB al computer e permette di interagire nelle scene cruente di queste serie a mani libere. Dotato di vibrazione, il giochino si muove in tempo reale assecondando quanto avviene sullo schermo, muovendosi piano o in maniera più celere a seconda del livello d'azione richiesto dal gioco. Nonostante il sito sia prodigo di dettagli e specifiche tecniche, mancano totalmente i riferimenti sull'eventuale distribuzione in Europa o USA. Il lungimirante produttore ha pensato inoltre di realizzare una versione tascabile del dispositivo, "da portare sempre in borsa o in valigia".
Per realizzare le parti direttamente a contatto con le zone dove più si avvertono certi pruriti, il produttore ha utilizzato un materiale chiamato "septon" da tempo utilizzato per dispositivi medici. Nella versione maschile la tappezzeria interna è di prima qualità: "grazie ad innumerevoli pieghe e protuberanze sarà un vero piacere" - si legge sul sito del produttore. "Il suo tocco soffice garantisce un piacere lussurioso maggiore dell'equivalente reale". E se lo dicono loro...
martedì 9 dicembre 2008
RIFLESSO DI PAVLOV
Il concetto venne introdotto dallo scienziato russo Ivan Pavlov agli inizi del Novecento nell'ambito degli studi sul comportamento.
Il riflesso condizionato è una reazione prodotta nell’animale in cattività da un elemento esterno, che l’animale si abitua ad associare ad un preciso stimolo. Il primo agente diventa perciò lo stimolo chiave, ciò che attiva il riflesso condizionato.
L'esperimento classico di Pavlov si propone la dimostrazione del riflesso condizionato, cioè con uno stimolo si è in grado di provocare il verificarsi di un determinato evento (risposta). Gli organismi (animali ed umani) imparano ad associare uno stimolo con un altro. Centrali per il condizionamento classico sono i riflessi, ovvero risposte non apprese, come la salivazione, la contrazione pupillare, la chiusura degli occhi.
Associando per un certo numero di volte la presentazione di carne ad un cane con un suono di campanello, alla fine il solo suono del campanello determinerà la salivazione nel cane. La salivazione è perciò indotta nel cane da un riflesso condizionato provocato artificialmente.
Pavlov approntò la fase di condizionamento: dava da mangiare al cane ogni qualvolta si presentava il suono del campanello.
Dopo varie ripetizioni, lo stimolo del campanello si trasformava in stimolo condizionato capace di produrre da solo una risposta, questa volta condizionata, di salivazione....
CIOKO
sabato 6 dicembre 2008
L'ERBAZZONE REGGIANO (di Laura)
1) Pasta: 250gr farina, 70 gr strutto, latte freddo (circa 100 ml), sale. Impastare il tutto usando strutto freddo ed aggiungendo latte fino a giusta consistenza, lasciare riposare l'impasto 30' in frigo. Dividere in due l'impasto. La pasta andra' tirata sottile il piu' possibile, se ne avanza, ossia se le due sfoglie tirate sono molto sovrabbondanti rispetto alla teglia, si possono usare i ritagli per fare un cordoncino esterno. 2) Farcia: Bietole in foglia o Spinaci 600-700g di peso cotto e strizzato, Pancetta o misto lardo/pancetta 200g, Parmigiano grattugiato 100-150g, Burro 100g, Aglio 1 spicchio tritato o due interi. Stufare le verdure con l'acqua che resta attaccata alle foglie e poi tritarle a coltello. Si fa rosolare il burro con l'aglio, il lardo e/o la pancetta, quindi la verdura tagliata. Aggiustare di sale. Fuori dal fuoco, appena tiepido si aggiunge il parmigiano 3) Tirate la pasta sottile, formate da essa due dischi, col primo foderate una tortiera unta o rivestita con carta da forno, bucherellatelo con una forchetta e metteteci il ripieno, coprite con l'altro disco, ripiegando il contorno. Se vi e' avanzata della pasta per il cordone ponetelo attorno. 4) Bucherellare la superficie del tortino (non deve alzarsi) sia il fondo che sopra, spennellare con strutto sciolto.5) Mettere in forno. Indicativamente per un forno elettrico, 180° 30-35'. Risulta ottima sia tiepida che a temperatura ambiente. Si puo' tranquillamente mettere in freezer anche se si sono usati spinaci surgelati per il ripieno. 6) Le varianti che spesso si trovano sono : Aggiunta di 3-5 cipollotti affettati da soffriggere prima degli spinaci, 1 uovo o due da aggiungere all'impasto, sbattuti insieme al parmigiano. Si vede comunque dalla foto che la verdura si compatta molto bene da sola, senza necessita' di metterci uova per aumentarne la sodezza; la versione senza uova a mio parere e' piu' morbida e meno pesante al palato.
BARZELLETTINE
Una sera una coppia era a letto quando la donna sentì che suo marito incominciava ad accarezzarla come non lo faceva più da molto tempo.
Incominciò a sfiorarle il collo, poi scese giù nella schiena fino ai reni.
Le accarrezzò le spalle e i seni e si fermò esattamente sul pube.
Poi spostò lentamente la sua mano verso l'interno della coscia destra e poi ancora su sul fianco fino a sfiorare il seno e poi giù delicatamente fino al polpaccio.
Fece la stessa cosa dall'altra parte e ad un certo punto si fermò bruscamente ......
Siccome tutte le carezze avevano fatto un certo effetto, la moglie chiese amorevolmente: "Caro, é stato meraviglioso, perché ti sei fermato?"
Risposta : " Ho trovato il telecomando "
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Un dottore se ne sta seduto sulla sedia, nel suo studio, dopo aver avuto un rapporto sessuale completo con una paziente, meditando su quanto appena successo, e in coscienza continua a ripetersi:
"Mio Dio, come ho potuto fare una cosa del genere!!! Che vergogna, ho perso tutta la mia etica professionale!!! Non farò MAI PIU' una cosa del genere, davvero, pensa se si sapesse in giro..."
Mentre si sta auto flagellando per il suo gesto, di colpo sulla sua spalla destra appare un diavoletto che gli dice:
"DAI RETTA A ME, SMETTILA DI FARE IL PIRLA... MA LO SAI CHE C'E UNA QUANTITA' INCREDIBILE DI DOTTORI CHE HANNO RAPPORTI SESSUALI CON I PROPRI PAZIENTI?!?! ... AMICO, NON HAI FATTO ASSOLUTAMENTE NIENTE DI MALE.
E' LA COSA PIU' COMUNE CHE CI SIA!!!"
Il dottore si convince e comincia a sentirsi molto più sollevato... Annuisce e pensa: "Hai proprio ragione, in fin dei conti non ho fatto nulla di male!!"
Appena detto ciò, sull'altra spalla appare un angioletto che si avvicina all'orecchio e gli dice:
"RICORDATI CHE SEI UN VETERINARIO!!! VE-TE-RI-NA-RIO!"
martedì 2 dicembre 2008
ACQUA ALTA
domenica 30 novembre 2008
IKEA
STORIOLOGI
Generale romano (275 ca.-203 a. C.). Di famiglia aristocratica, ricoprì cinque volte la carica di console. Dopo la disfatta dei romani al Trasimeno ad opera dell'esercito cartaginese, assunse il titolo di dittatore, per aver mano libera nella conduzione della guerra (217). Evitando lo scontro diretto con le truppe di Annibale, mise in opera una tattica di logoramento del nemico che gli valse, da parte del senato, l'appellativo sprezzante di Temporeggiatore (Cunctator), malgrado i buoni risulati che ne seguirono (riconquista di Taranto nel 209). Si oppose al progetto di Scipione Africano di trasferire la guerra in Africa (cfr. Livio XXII 12-15 e XXX 26, 7-9; Valerio Massimo III 8, 2; ps.-Plinio, Vir. ill. 14, 6 e 43, 2). Le gesta militari del Temporeggiatore, dedicatario della biografia Vir.ill. XVIII ("De Quinto Fabio Massimo Cunctatore"), sono rievocate da Petrarca in TF I 50-51; Ia 35-36; Afr.I 371-77. La sua longevità (di cui parlano Livio XXX 26, 7; Valerio Massimo VIII 13, 3; Plinio il Vecchio VII 48, 156) è ricordata in Fam. VI 3, 21.
venerdì 28 novembre 2008
Glaciazione
Una glaciazione è un lungo periodo (generalmente migliaia o milioni di anni) di generale abbassamento della temperatura del clima terrestre, che comporta una espansione di grandi coltri glaciali su vaste aree della superficie terrestre. In questo senso l'ultima glaciazione è finita circa 10.000 anni fa. In glaciologia, invece, si intende un periodo di tempo in cui i poli della Terra sono ricoperti da calotte glaciali; secondo questa definizione ci troviamo ancora oggi in un periodo di glaciazioni, in quanto la Groenlandia e l'Antartico sono ancora ricoperte dai ghiacci.
Durante gli ultimi milioni di anni ci sono stati molti periodi glaciali, i più antichi hanno avuto una durata di 40.000 anni, i più recenti di 100.000 anni. Questi ultimi sono i più studiati.
Ci sono state cinque principali glaciazioni nella storia della Terra.
La glaciazione più antica di cui si sia raccolta una buona quantità di documentazione è datata tra gli 800 e i 600 milioni di anni fa (periodo Cryogeniano). Probabilmente fu la glaciazione più importante dell'ultimo miliardo di anni. Molti suggeriscono che in quel periodo le acque del mare si ghiacciarono fino all'equatore o in prossimità di esso.
L'attuale glaciazione( glaciologicamente parlando) iniziò 40 milioni di anni fa con la crescita della calotta glaciale sull'Antartico, e si intensificò nel Pleistocene, circa 3 milioni di anni fa, con l'espansione della calotta glaciale nell'emisfero settentrionale. L'inversione climatica che dette l'avvio all'attuale periodo postglaciale, chiamato Olocene, iniziò secondo la maggior parte degli scienziati circa 15 000 anni fa. L'anno 8300 a. C. segna convenzionalmente per i climatologi la fine dell'ultima glaciazione.
Oggi i ghiacciai occupano 1\10 di tutte le terre emerse,ma durante la storia della Terra hanno avuto superfici più grandi. In particolare nell’ultimo milione di anni per almeno 11 volte si sono estesi per poi contrarsi di nuovo,arrivando ad occupare nel massimo della loro espansione 1\3 della superficie emersa. Durante l'ultima glaciazione, detta del Wurm, che iniziò 75 000 anni fa e conobbe il suo acme intorno a 20 000 anni fa, l'Europa era ricoperta da una coltre di ghiacci spessa 2000-3000 metri che dal polo Nord scendeva fino alla latitudine di Londra. Nello stesso periodo le Alpi erano coperte sul versante settentrionale da un'unica calotta di ghiaccio che si estendeva fino al Rodano, mentre sul versante italiano le lunghissime lingue dei ghiacciai arrivavano fino alla pianura, scavando gli alvei degli odierni laghi glaciali (Maggiore, d'lseo, di Como, di Garda), il ghiacciaio della Valle d'Aosta giungeva fino all'attuale Ivrea, dove è rimasta intatta la morena laterale sinistra (la Serra d'lvrea).
Per giustificare le glaciazioni sono state invocate diverse cause (aumento di continentalità, deriva dei continenti, attraversamento da parte della Terra di regioni più ricche di pulviscolo interstellare, mutamenti periodici del moto terrestre, variazioni della costante solare, ecc.), che forniscono un quadro delle condizioni necessarie, ma non quello delle condizioni sufficienti perché una glaciazione si realizzi. Un dato di fatto incontrovertibile è che i periodi di massima espansione dei ghiacci sono coincisi con quelli di massima elevazione media ed estensione dei continenti.
*Nominata come una delle barzellette brevi migliori dell'anno*
mercoledì 26 novembre 2008
SE TUTTO TACE
4200 atleti di 150 paesi diversi (fra cui 84 italiani) si sfideranno negli 11 giorni riservati alle gare in 12 discipline differenti.
Una nota importante da segnalare è rispetto all’impegno che la Cina ha deciso di profondere anche per le Paralimpiadi, con la ferma intenzione di non dare un risalto inferiore rispetto a quanto fatto per le appena concluse olimpiadi. Situazione certamente positiva ed un po’ controcorrente rispetto al normale atteggiamento che accompagna in toni minori questo tipo di evento. La Cina ha fatto, e farà nei giorni a seguire, del suo meglio per evitare questo genere di scivoloni e le successive critiche che ne deriverebbero.........................L’amara consuetudine italiana vedrà spazi e finestre informative dedicati alle paralimpiadi ridotti al minimo indispensabile per sentirsi con una coscienza, se non linda, perlomeno non troppo sporca. Anche la Tv pubblica non scomoda risorse se non può trarre utili. E’ una triste, triste considerazione.
26/11/2008
Aids ai tempi di Facebook, sul Web di Hiv non si parla
In Italia la diffusione dell’Aids non si arresta e il rischio di contrarre l’infezione viene sottovalutato (ogni giorno 11 persone si infettano con l’Hiv e sono almeno 40 mila le persone sieropositive che non sanno di esserlo), eppure la malattia del secolo non è più all’ordine del giorno neanche sulla Rete, e in particolare nel Web 2.0, secondo la ricerca condotta da Eikon SC attraverso l’analisi di tutte le conversazioni significative apparse nei primi 6 mesi di quest’anno.
Nella galassia di blog, forum e newsgroup, frequentati da almeno 14 milioni di italiani su 24 milioni di utenti complessivi della rete, della malattia si parla poco e, al di fuori dei forum specializzati, chi ne parla non si sente coinvolto o minacciato. Qualche numero: appena 600 post nei blog nel primo semestre 2008, contro gli oltre 3.500 dedicati ai tumori.
Regno Unito: bloccato un altro spot di iPhone
SENZA TITOLO
COME PROMESSO NELLA SEZIONE PHOTOGALLERY ALTRE FOTO - I MIEI AMIGOS NON LE HANNO ANCORA FORNITE E VERRANNO POI AGGIUNTE
martedì 25 novembre 2008
lunedì 24 novembre 2008
SONDAGGIO NATALIZIO
2° SCELTA: I SOLDI DI BRIATORE E A PARIMERITO UN PO' DI TEMPO E......... IL CD CON L'INNO DEL NAPOLI DI CUI VI SCRIVO UN PO' DI STORIA
Emilio Campassi storia e curiosita’ di un artista.
Autore del celeberrimo inno del secondo scudetto del Napoli ” Maradona e’ meglio ‘e Pele…” prodotto e sponsorizzato dalla ditta Giancar di Giovanni Caruso di Napoli in formato musicassetta, contenente solo 2 brani:
Lato A) L’inno di Maradona
Lato B) Tango de Maradona
D'Alessio: "Il mio Napoli volerà in alto come le aquile"
"Tra i miei sogni più belli c'è comporre l'inno del Napoli". Gigi D'Alessio "anima 'e core" azzurro ha fatto visita oggi a Castelvolturno per abbracciare la squadra. L'artista napoletano, impegnato nel suo nuovo tour che lo vedrà impegnato nella tappa napoletana al Teatro Augusteo, ha voluto esprimere la sua gioia per la stagione che sta per chiudersi e che ha visto il Napoli protagonista.
Gigi qual è stata la soddisfazione più bella che ti ha regalato la tua squadra del cuore?
"Ah, senza dubbio la vittoria sull'Inter. E vi spiego anche il perché. Nel mio entourage ci sono molti interisti e poterli battere finalmente dopo tanti anni è stata una soddisfazione enorme. Come si dice a Napoli: mi sono tolto le pietre dalle scarpe!".
Che Napoli sogni per il futuro?
"Io ho piena fiducia nel mio amico Pierpaolo Marino e nel Presidente De Laurentiis. Io dico sempre che il Napoli deve essere 'nu spaghetto con il pomodoro fresco. Semplice e saporito. Quando si costruisce una squadra non sempre è il nome forte che funziona ma le motivazioni. E qui c'è un grande gruppo di giovani motivati che rappresentano il valore aggiunto di questo club".
Da artista e da napoletano che rapporto ha con Aurelio De Laurentiis?
"Splendido. Sono stato a pranzo con lui varie volte e devo dire che è una grandissima persona ed un Presidente straordinario. Mi fido ciecamente sia di lui che del Direttore Marino perché insieme hanno saputo riportare Napoli nel grande calcio dopo tanti anni. Questa squadra presto volerà come un'aquila".
Gigi per completare la tua carriera già strepitosa non ti resta che comporre l'inno azzurro...
"Beh, ci sto pensando da tempo. E' uno dei miei sogni artistici. Spero di poterlo fare un giorno ma coinvolgendo l'intera squadra. Napoli ed il Napoli sono la mia vita e sono orgoglioso di essere tifoso azzurro".
mercoledì 19 novembre 2008
Pantegana Raptor
IL PRIMO E' LA "DISSACRAZIONE DI WIKIPEDIA" CHE VI PROPONGO DI ANDARE A VISITARE XCHE' SE IL MIO E' CAZZEGGIO NON SO COME SI POSSA CHIAMARE IL LORO
DI SEGUITO DEFINIZIONE DI PANTEGANA E LINK AL SITO
Pantegana Raptor
Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera dagli inestetismi
La Pantegana Raptor è il più temibile predatore dei prati di tutto il mondo. Nessuno sa come sia fatta, né come viva. Si sa solo che ha massacrato milioni di persone nei prati incolti di tutto il mondo.
Cosa si sa
Boh...si nasconde nell'erba alta, dove nessuno riesce a intravederla e assale le vittime ignare trascinandole nel sottobosco, dove si presume vengono sbranate dall'intero branco. Gli studiosi sono quasi certi che sia dotata di coda e artiglio a falce, come i Velociraptor... eppure è una pantegana...
Cosa non si sa
Ha gli occhi? gli scienziati dicono di sì, poiché per il loro metodo di caccia una vista acuta è indispensabile. Però boh...
Utilizza armi? Improbabile, a detta del loro parente più prossimo, il Gabibbo.
Si tratta della reincarnazione di Pacciani?
Lo studioso che avrebbe dovuto dimostrarlo è sparito, divorato si presume.
Habitat e Prede
Abita nei campi e nei prati in cui il manto erboso cresce senza controllo, quindi anche nei giardini delle scuole italiane. I bambinetti e i truzzi sono infatti tra le loro vittime preferite, facili da acchiappare e trascinare nell'ombra, data la loro stupidità nel cadere in trappola. Ecco una statistica circa i decessi avvenuti per attacco di Pantegana Killer...si tratta di supposizioni, nessuno è mai stato ritrovato:
40% : Bimbi
30% : Truzzi
20% : Bidelle e Professoresse rincoglionite
10% : studenti fuggiti dalle finestre da un'interrogazione a sorpresa.
Le Pantegane Raptor sono la principale causa di morte nelle scuole, dopo le Verruche e la Mensa.
Sospetti
Si crede che tale perniciosa razza sia stata creata e introdotta in natura dai Presidi, come strumento di difesa contro le troppe fughe dalle aule.
Estratto da http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Pantegana_Raptor
E POI ...FORSE NON TUTTI SANNO CHE.... A MODENA ESISTE IL O LA "PANTEGANA SAILING TEAM" DI CUI VI POSTO IL LOGO
martedì 18 novembre 2008
trovati i resti della famiglia più vecchia del mondo.
Le analisi incrociate del Dna testimoniano che le ossa ritrovate nella collina di Eluau in Sassonia nel 2005, appartengono a tredici persone, otto bambini tra i sei mesi e i nove anni e cinque adulti tra i 25 e i 60 anni. I ricercatori avevano portato alla luce resti ossei raccolti in 4 tombe. Due di queste contenevano ossa il cui DNA, ben conservatosi, e' stato sottoposto a test di comparazione. I risultati attestano che le ossa appartenevano a persone vissute 4.600 anni fa e che i resti in una delle tombe appartengono a madre e padre che ancora stringono tra le loro braccia due figli.
"Sono stati sicuramente assassinati. Ci sono dei grossi buchi nelle loro teste, nelle dita e i polsi sono rotti", ha spiegato Wolfgang Haak, dell'università di Adelaide.
Le ultime ore della famiglia di Eulau, in piena età della pietra, sono state trascorse in battaglia contro il gruppo di un altro villaggio. Degli scheletri ritrovati nella fossa almeno cinque rivelano gli effetti di un attacco violento, uno addirittura ha ancora una scheggia di pietra in una vertebra. Molto probabilmente, spiega lo scienziato nel rilevare che si tratta quasi solamente di donne e bambini, gli adulti del villaggio erano altrove al momento dell'attacco. Nelle tombe sono state deposte le asce e i gioielli di loro appartenenza. Per i ricercatori non ci sono dubbi. Si tratta della famiglia più antica del mondo. "Quella che abbiamo scoperto è la famiglia più antica il cui legame sia stato confermato dal test del Dna. Ma sappiamo anche che in quel contesto e quell'epoca le unioni poligame erano prevalenti e le coppie vivevano spesso vicende personali turbolente".
sabato 15 novembre 2008
FILOSOFIA DEL CAMMINARE
2 Impara a vivere in gruppo.
Accetta le dinamiche del gruppo in cui sei inserito; i singoli componenti possono anche non piacerti tutti, ma ora tu fai parte di quel gruppo, per alcuni giorni impara a conviverci. Metti a disposizione del gruppo le tue conoscenze ed eventualmente le tue cose, e chiedi agli altri ciò che ti manca (conoscenze e cose materiali).
……………………………………
9 I viaggi a piedi sono utili per imparare a distinguere tra superfluo e necessario. Si scoprirà allora che cosa è necessario mangiare e cosa invece è abitudine, si scoprirà cos’è necessario nell’igiene quotidiana, nelle comodità, ecc. Eliminando il superfluo dagli zaini e dalle menti tutto sarà più leggero.
venerdì 14 novembre 2008
N.D.R.
AH... L'ULTIMO ADESIVO LO ATTACCO SULLA MERIVA - SE VOLETE LI RIFACCIAMO
giovedì 13 novembre 2008
3 ore e mezza per arrivare nella Capitale
OGGI SU AFFARI.IT
Saranno 50 (51 il venerdì) gli Eurostar AV che ogni giorno feriale collegheranno Milano a Roma. Di questi, 46 faranno la spola tra Roma Termini e Milano Centrale: 18 ….sono denominati Av fast e non facendo fermate intermedie, impiegheranno 3 ore e mezza. I restanti 28, infine, fermeranno a Bologna e Firenze, raggiungendo 3 e 59 minuti, circa. Queste le nuove offerte proposte da Ferrovie dello Stato, che oggi, presso il Convoglia di via Giolitti, ha presentato le linee Alta velocità,… che prenderanno ufficialmente il via il 14 dicembre e che andranno a collegare le principali stazioni italiane. Roma, Milano, Napoli, Bologna, Firenze, Bari e Lamezia Terme. Un'altra novità consiste in due coppie di Av fast che collegheranno, una, Napoli con Milano centrale in 4 ore e cinquanta, fermando a Roma Tiburtina e Bologna mentre l'altra porterà da Torino a Roma ……..
Moretti…spiega inoltre che «questa offerta ha e avrà prezzi assolutamente competitivi. Sarà, per frequenza e caratteristiche, una sorta di metropolitana veloce d'Italia che congiungerà il nord al sud del Paese, da Torino fino a Salerno».
Ma quanto costerà ai viaggiatori la scelta dei treni ad Alta Velocità? …Raggiungere Roma, partendo da Milano, costerà 109 euro in prima classe e 79 nella seconda. Per arrivare a Venezia, invece, sempre partendo da Roma si spenderanno 99 euro se si viaggia in prima mentre 69 euro è il costo della seconda classe…L'acquisto del titolo di viaggio potrà avvenire direttamente dal proprio cellulare, anche in modalità vocale. I clienti della prima classe, poi, con una spesa di 35 euro aggiuntivi potranno noleggiare al loro arrivo a Roma e Milano un'auto con autista, a loro disposizione per 4 ore.
DIALETTO
> 'eh dai bella storia'
> 'si, spero solo di saltarci fuori col mangiare'
> 'beh non sarà mica un problema? te gli parli in dialetto modenese e invece di usare CON usi AVEC'
> 'ma vah?! proverò...'
> arrivato a parigi, si ferma in un ristorante:
> 'Adesso provo, alaura, à voj dal furmai e dal salam AVEC al pan'
> dopo 5 minuti arriva il cameriere
> con un bel piatto di pane, salame e formaggio 'Dio bo! allora funziona davvero!, bene, adesa t'am port un bel piaat ad macaraun AVEC al ragù'
> dopo 10 minuti ecco che arriva il cameriere con un piatto di maccheroni fumanti al ragout >'Vacca! che figata...oh adesa un bel café AVEC 'na grapa'
> dopo 3 minuti ecco servito un bel caffè e il grappino a quel punto si alza, va dal cameriere e gli dice 'Oh cumplimeint mè a soun Franco ed Mòdna'
> e il cameriere : 'e me a soun Andrea ad Furmezén si no AVEC al caz c'at magnev!!'
lunedì 10 novembre 2008
NO COMMENT
venerdì 7 novembre 2008
NON SOLO CALCIO
HO ASPETTATO A POSTARE QUESTO TRAFILETTO DELLA GAZZETTA XCHE’ AI + SAREBBE SEMBRATO UN ARTICOLO SEMPLICEMENTE CALCISTICO.
TROVO INVECE IN QUESTE PAROLE UN SIGNIFICATO INCREDIBILMENTE + VASTO.
PIERPIERO E’ UN CALCIATORE, UNO DI QUELLI VECCHIO STAMPO E CHE PIACCIA O NO PUO’ ESSERE UN ESEMPIO. BISTRATTATO, OSANNATO,INFAMATO,MITIZZATO E INFORTUNATO HA UNA STORIA SPORTIVA CHE DOVREBBE FARCI RAGIONARE E PENSARE ALLA NS VITA CHE COME QUELLA DI TUTTI E’ FATTA DI ALTI E BASSI, DI DOLORI E MOMENTI DI INCREDIBILE FELICITA’, DI SCHIAFFI E CAREZZE.
NON TUTTI POSSIAMO “GIOCARE IN NAZIONALE” E QUINDI E’ NECESSARIO STABILIRE DEI LIMITI, DEGLI OBIETTIVI CHE CI FACCIANO PROVARE UGALMENTE IL BRIVIDO DI UNA STANDING OVATION TUTTA PER NOI.
OH, SE QUALCUNO HA CAPITO QUELLO CHE VORREI DIRE PUO’ INVIARMI UN SUO ESEMPIO….
lunedì 3 novembre 2008
lo scafandro e la farfalla
«Dopo qualche settimana in queste condizioni capii che oltre al mio occhio sinistro c’erano due cose che non erano paralizzate: la mia memoria e la mia immaginazione». È con questo spirito di entusiastica rassegnazione che Jean-Dominique Bauby, un tempo direttore della rivista di moda Elle (si tratta di una storia vera!), ora vegetale pensante in un letto d’ospedale, decide di affrontare ciò che resta della sua esistenza. E nonostante il pesante scafandro da palombaro che metaforicamente avvolge ogni parte del suo corpo impedendogli anche il più semplice dei movimenti (parlare, deglutire, scuotere la testa…), Jean-Do accetta - prima con riluttanza, poi con entusiasmo sempre crescente - di continuare a vivere. La salvezza arriva dalla sua grande intelligenza, dalla sua capacità di ridere sempre e comunque di se stesso e degli altri, dalla sua cultura laica, dalla passione che nonostante tutto continua a provare per gli aspetti più basilari e sensuali della vita (il cibo, le donne, i prodigi naturali della Madre Terra…): Lo scafandro e la farfalla è un disperato inno alla vita. Ma non l’angosciante vita fine a se stessa tanto cara ai cattolici più radicali. Al contrario, ciò che spinge Jean-Do ad andare avanti è il desiderio di una “vita piena di vita”, una vita vissuta per il suo intrinseco valore, e non per ciò che (forse: premi, punizioni, cori degli angeli…) verrà dopo: il suo sogno è poter mangiare frutti di mare con una bellissima donna, essere affascinante come Marlon Brando, planare come una farfalla su oceani e catene montuose. E se di religione proprio si deve parlare… be’, il pretesto è il ricordo di un viaggio a Lourdes di tanti anni prima, in compagnia di una vecchia fiamma al volante di un’enorme decapottabile blu.
Poi, inevitabilmente, tutto precipita nella più cupa realtà: le visite dei figli in ospedale, il senso di claustrofobia provocato dal sentirsi prigioniero in un corpo che non risponde più ad alcun comando, uno specchio che rivela la mostruosa, deforme e atrofica apparenza di un viso devastato dall’ictus.
Infine la rivelazione: Jean-Do decide di utilizzare l’unica parte del corpo che ancora può muovere - la palpebra dell’occhio sinistro - per scrivere un libro sulla sua esistenza passata e presente. Il metodo è semplice: una logopedista recita lentamente l’alfabeto e all’arrivo della lettera desiderata il malato non deve far altro che strizzare l’occhio. Il risultato di tale immane ma salvifico sforzo è appunto Lo scafandro e la farfalla, libro da cui è tratto il film di Julian Schnabel. Che è un capolavoro di tragica poesia visionaria: immagini di struggente gioia e bellezza (i viaggi sognati di Jean-Do e i ricordi del suo passato, commentati dalla voce fuori campo del suo lucido pensiero) si alternano ad altre di quasi insostenibile intensità (l’aspetto sfigurato del protagonista, la lunga soggettiva iniziale del risveglio dal coma). Ma per il patetismo di tempo non ce n’è: ogni singolo minuto di pellicola è pervaso da una forte carica di leggerezza e ironia - sfociante talvolta in un inevitabile cinismo - e da un’altrettanto intensa voglia di vivere nonostante le insormontabili difficoltà provocate dalla malattia.
Valori aggiunti: una breve ma intensissima interpretazione dell’ottantenne Max Von Sidow e una splendida colonna sonora che comprende, tra gli altri, pezzi di Tom Waits, Lou Reed e Joe Strummer.
Con questo film si chiude un’ideale trilogia dell’esaltazione laica e sensuale della vita (spezzata) inaugurata nel 2003 dalle Invasioni barbariche e proseguita l’anno seguente con Mare dentro. Tre capolavori
TRIO VALORE in concerto
presentazione nuovo album in uscita solo un paio di gg prima su etichetta Recordkicks
TRIO VALORE - The album!
TRIO VALORE is a new deep funk & mod jazz super group formed by
STEVE WHITE (ex Style Council, Galliano, JTQ...),
DAMON MINCHELLA (ex Ocean Colour Scene / Paul Weller),
SEAMUS BEAGHEN (ex Madness, Supergrass, Babyshambles, Death In Vegas...).
in concerto al VIBRA
"Return of the iron monkey" the long awaited first album is ready! Album available worldwide from 6 Oct 2008 (CD/LP/Digital download) and here @ RK Shop a little bit earlier... keep an eye open!
Ingresso a riduzione 5 € fino alle 00,30 se in possesso di member cards or dailyflyers
Ingresso 8 € dopo le 00,30
Ingresso riservato ai soci ARCI
venerdì 31 ottobre 2008
Sequenziato il genoma di Oetzi
QUESTA MUMMIA MI E' MOLTO “CARA” - ORAMAI DOPO LE GITE SCOLASTITICHE IN VAL CAMONICA E LE RICERCHE DELLE MIE FIGLIE NE SO QUASI COME GLI SCIENZIATI – NON CAPISCO SOLO PERCHE' NON L'ABBIANO FATTO ESTRARRE A ME IL SUO DNA
Roma, 30 ott. (Apcom) - E' stato sequenziato completamente il genoma mitocondriale di Oetzi, la mummia più antica del mondo, di un uomo morto 5300 anni fa e ritrovato nel ghiaccio nel 1991 ed oggi conservato in una cella frigorifera visibile al pubblico nel Museo Archeologico dell'Alto Adige di Bolzano. Secondo le ricostruzioni, l'uomo di ghiaccio, fu ucciso da una freccia alla schiena mentre, in un periodo risalente all'età del rame, stava attraversando, a circa 3215 metri di altezza il passo alpino Similaun, vicino all'attuale confine tra Italia e Austria. Insieme a lui sono emersi dal ghiaccio anche i suoi abiti e il suo equipaggiamento permettendo agli archeologi del XXI secolo di avere un'immagine completa di un proprio simile del neolitico.
Secondo lo studio pubblicato sulla versione on-line di Current Biology di oggi, quella di Oetzi è la sequenza di Dna mitocondriale più antica appartenente all'uomo moderno mai analizzata. Il mitocondrio rappresenta il secondo Dna di un essere umano che viene trasmesso unicamente per via materna ed è costituito da organelli che generano l'energia che fa funzionare la cellula e l'organismo. Per il fatto che passa di generazione in generazione, dalla madre ai figli, questo genoma in versione ridotta è come se fosse una finestra aperta sul passato evolutivo del genere umano. "Attraverso l'analisi del genoma mitocondriale ha spiegato Franco Rollo dell'Università di Camerino - abbiamo visto che ci sono differenze genetiche significative tra gli attuali europei e un rappresentate dell'era preistorica, anche se Oetzi non è poi così "vecchio", avendo appena 5000 anni".
L'uomo venuto dal ghiaccio visse nell'Europa Centrale durante il Neolitico e il suo corpo mummificato, fu scongelato per la prima volta nel 2000 quando fu anche estratto un campione di Dna dal suo intestino. La mummificazione dell'uomo di Similaun, secondo i ricercatori, è il risultato di un processo naturale e può avvenire per opera delle sabbie del deserto calde e asciutte, delle paludi o anche delle nevi perenni. I primi studi fatti sul Dna di Oetzi mostrano, spiega Rollo, che apparteneva alla stirpe K1 che si divide in tre sottogruppi. Circa l'8% degli europei moderni appartengono al gruppo K che si divide a sua volta in K1 e K2, questo significa che condividono un antenato comune. …...."La sorpresa è venuta quando abbiamo scoperto che la stirpe di Oetzi non s'inquadrava geneticamente in nessuno dei gruppi K1 conosciuti oggi". "Questo non significa che Oetzi aveva mutazioni genetiche personali rendendolo differente dagli altri, ma che, nel passato - conclude - c'era un ramo evolutivo di uomini e donne che condividevano lo stesso DNA mitocondriale. Apparentemente il suo gruppo genetico non c'è più. Non sappiamo se si è estinto o è diventato estremamente raro".
"Così Bettino salvò Gheddafi"
Craxi e Andreotti avvertirono Tripoli che gli Stati Uniti stavano per lanciare un raid contro la Libia, nell'aprile del 1986, salvando la vita al colonnello Gheddafi. Quella che finora era soltanto un'ipotesi ventilata dagli storici, ha trovato ieri conferma ufficiale a un convegno organizzato dalla Farnesina sul recente Trattato italo-libico. Grazie a due protagonisti della crisi, il senatore a vita Giulio Andreotti, allora ministro degli Esteri del secondo governo Craxi, e l'attuale capo della diplomazia libica Abdel-Rahman Shalgam, all'epoca ambasciatore a Roma.
E' stato quest'ultimo a raccontare i fatti, davanti a una platea di politici e imprenditori, e al figlio del Colonnello, Saif El-Islam. Il presidente americano Ronald Reagan decise il raid per punire Gheddafi dell'attentato alla discoteca La Belle di Berlino del 5 aprile 1986, frequentata da soldati Usa in Germania: bilancio tre morti e 250 feriti. Nella notte fra il 14 e il 15 aprile, bombardieri F-111 decollati dalle basi di Lakenheat e Upper Heyford, in Gran Bretagna, colpirono Tripoli e alcune installazioni militari, la caserma Bab el Azizia, residenza di Gheddafi, e alcuni quartieri civili. …...Nell'attacco furono uccise una ventina di persone, fra le quali la figlia adottiva del colonnello. Ma quest'ultimo scampò alla morte: si era nascosto in un bunker perché sapeva di essere il bersaglio dell'attacco americano.
«Due giorni prima dell'aggressione», ha raccontato Shalgam, «Craxi mi mandò un amico comune italiano.....per dirmi: «Attenti, il 14 o il 15 aprile ci sarà un raid americano contro di voi». …....
Duro il giudizio di Andreotti. L'operazione contro la Libia, ha affermato, «è stata un'iniziativa del tutto impropria» e «un errore di carattere internazionale». Per questo il governo italiano mise in guardia Gheddafi. «Usò tutti i mezzi a sua disposizione per farlo».....
INTERVISTA A COSSIGA.
Monday 27 October 2008
Qui, davvero, ogni commento è inutile. Semplicemente agghiacciante!
Andrea Cangini - Il Resto del Carlino del 23/10/08
- Presidente Cossiga, pensa che minacciando l’uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d’essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.
Ma poiché è l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitito Pci ma l’evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà quantomeno una figuraccia».
- Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno».
- Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito…».
- Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle
università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto,e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
- Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene
delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e
carabinieri».
- Nel senso che…
«Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale.
Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano».
- Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti>>.
- Presidente, il suo è un paradosso, no?
Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì.
Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
- E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica:
spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio».
- Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà ad insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse
che le Brigate Rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
- E’ dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
- Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama…».
giovedì 30 ottobre 2008
HOMEBREWING
A questo punto si aggiunge il luppolo e si procede alla bollitura. Il suo scopo principale e' quello di estrarre dal luppolo le sostanze che daranno alla birra il gusto amaro e anche l'aroma di luppolo. Finita questa fase, il mosto di birra viene raffreddato e poi viene aggiunto il lievito. La birra fermenta per qualche giorno: il lievito produce degli enzimi che trasformano lo zucchero in alcool e anidride carbonica e altre sostanze importanti per il gusto e l'aroma. Ora la birra e' quasi pronta. Le tecniche per carbonarla, imbottigliarla, stagionarla ecc. sono molto varie e potrete trovarle in modo dettagliato visitando il sito http://www.maxbeer.org/. Il sito è veramente completo e esaustivo in ogni suo contenuto e solo per la mia abitudine di proporre + di una scelta vi proporrò anche un altro indirizzo dove eventualmente potrete acquistare e leggere qualcosa in proposito
METODI PER FAR LA BIRRA IN CASA ... e relativi confronti.
Metodo a) Fare quello che ho appena descritto!
Metodo b) Usare l'estratto di malto.
In pratica si salta la prima parte del processo: chi produce l'estratto ottiene gia' il mosto, cioe' con gli amidi trasformati in zuccheri; l'acqua viene rimossa all'80% ottenendo una melassa zuccherata e appiccicosa; a noi non resta che aggiungere acqua, il luppolo e procedere con la bollitura, ma... abbiamo altre possibilta' per personalizzare la nostra birra.
Infatti ALCUNI dei tipi di malto (per lo piu' tostati o caramellati) che ho citato prima in realta' hanno il loro amido gia' saccarificato. Quindi non necessitano di una vera e propria infusione come il metodo completo, ma essenzialmente di semplice immersione in acqua calda per tot tempo per estrarre lo zucchero contenuto e soprattutto le sostanze che danno colore, gusto e aroma. Questi malti vanno usati in piccola percentuale rispetto all'estratto di malto. In conclusione, si puo' usare quindi estratto di malto chiaro + grani di malti speciali + luppolo.
Metodo c) Usare i kit.
Sono delle confezioni di estratto di malto a cui sono gia' stati aggiunti gli eventuali malti ambrati o scuri ed il luppolo, di solito sotto forma di olio. Basta quindi sciogliere in acqua (eventuale breve bollitura) e far fermentare.
Facciamo un po' di confronti:
Risultati:con gli opportuni accorgimenti, con b) si ottengono di solito migliori risultati che con c), cioe' i kit. Sul fatto che usando l'estratto (cioe' b) si riescano ad ottenere gli stessi risultati che con il procedimento completo (a)... provate a chiedere ai NG americani di homebrewing e scatenerete threads infiniti. Qualcuno dice che usare l'estratto e' come usare il caffe' in polvere rispetto a farlo con la caffettiera, altri ribattono che molte birre da estratto hanno battuto la concorrenza in diversi concorsi birrari
Difficolta' e attrezzatura
b) richiede veramente poco sforzo in piu' di c)
a) e' piu' complesso come tecnica, tempo e attrezzature (ma e' comunque fattibile anche con poco spazio e relativamente poca spesa)
Difficolta' di trovare gli ingredienti: quando ho cominciato i kit non si trovavano e quindi era piu' facile cominciare con b), poi la situazione si e' capovolta.
Soddisfazione
b) e' meglio di c) soprattutto perche' sia ha la liberta' di crearsi le proprie ricette e realizzare quasi tutti gli stili classici di birra (e inventarne dei nuovi), nonche' sperimentare ecc. ecc.
a) ovviamente da' le maggiori soddisfazioni e permette di controllare tutte le variabili del processo e usare tutti i tipi di malto. Se siete i tipi che vi fate la pasta o il pane in casa, il pesto col mortaio (e ne avete il tempo!) probabilmente prima o poi vorrete fare la birra nel modo "integrale".